Nella trascendenza non esiste più né il senso dell’essere né il
senso del non essere, né la vita né la morte, né il bene né il male, né il sì
né il no, ecc. C’è l’insieme degli opposti, che nell’immanenza noi separeremo.
Ma così non capiremo mai nulla di profondo e inseguiremo le ombre.
Siamo abituati a pensare che dove c’è la vita non c’è la morte,
e viceversa. Ma non è vero: dove c’è l’una, c’è l’altra. Il primo giorno di
vita è il primo giorno che ci avvicina alla morte.
Così crediamo che l’amore escluda l’odio. Ma non è vero: dove c’è
l’uno, ecco che c’è l’altro. Altrimenti da dove verrebbe il grande odio che si
sviluppa nelle separazioni o nei femminicidi? Non era già latente nell’amore?
Parliamo di bene e di male come se fossero contrapposti. Ma già
i taoisti avevano capito che, come dice il Tao Te Ching, il male è stato messo
al mondo proprio dal bene. E così via. Noi non possiamo pensare che dividendo
ciò che è intimamente unito.
In apparenza gli opposti si oppongono, in realtà si sostengono a
vicenda.
È la stessa energia che oscilla, perché neanche lei può stare ferma.
Il pendolo può andare a destra o sinistra, avanti o indietro, ma non si può
restare immobile, se no è morto.
L’oscillazione, il movimento dualistico, la dialettica dei
contrari, è la dinamica fondamentale di ogni fenomeno nell’universo. Sta a noi
vedere l’unità nella contrapposizione e rivedere tutti i nostri giudizi.
Dio è un pendolo che oscilla.
Se non lo capiamo, saremo sempre in guerra... con i mulini a vento.
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