mercoledì 11 ottobre 2023

Le origini di un odio

 

Mi dispiace ricordare che l’attuale guerra in Israele è nata da una scellerata decisione dei vincitori dell’ultima guerra mondiale di riportare gli ebrei, che tanto erano stati perseguitati, nella loro terra d’origine. Peccato, che questa terra, dopo duemila anni, fosse stata occupata da palestinesi che furono cacciati altrove. Sarebbe stato meglio riportare gli ebrei in uno stato americano, in Australia, in Nuova Zelanda o comunque in una zona poco popolata.

I palestinesi in parte vendettero le loro terre e in parte furono costretti ad andarsene, con le buone o con le cattive. La politica degli israeliani fu subito aggressiva e militaresca, allo scopo di ricostituire l’Israele storico. E anche negli anni successivi si fece di tutto per allargare le terre dei coloni israeliani a scapito di quelle dei palestinesi che furono relegati in una specie di ghetto, Gaza.

Questo fu l’origine di un dissidio che perdura ancora oggi.

Hamas è certamente un’organizzazione terroristica che ha fatto cose atroci. Ma state sicuri che, a guerra finita, i morti palestinesi saranno almeno dieci volte quelli israeliani. In fondo Netatanyahu sta facendo quello che i russi fanno in Ucraina: uccidere non solo miliziani, ma anche donne, bambini e distruggere edifici civili, scuole, ospedali, ecc. Oggi Gaza è senza luce, gas e viveri; una città morta, trasformata in un inferno. Non credo che siano tutti terroristi.

D’altronde chi si ispira alla Bibbia, non può che essere violento. Non c’è scritto in Esodo che “Dio è prode in guerra”? E non c’è scritto in Giosuè 6, parlando della presa di Gerico, che i vincitori “votarono poi allo sterminio, passando a fil  di spada, ogni essere che era nella città, dall’uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino i buoi, gli arieti e gli asini”?

È questa ferocia che troviamo ancora oggi, da una parte e dall’altra.

 

 

 

 

 

 

 

 

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