“Chi sono io?” Quando ci poniamo questa
domanda, sappiamo come rispondere: “Io sono questo corpo, questi pensieri,
questi sentimenti, questi ricordi, queste percezioni, queste emozioni, tutte
queste attività mentali e questa coscienza”. Io sono queste insieme di cose,
materiali, psichiche, psicologiche e mentali. Questo sono io e nessun altro.
Questa è la mia personalità, questa è la mia identità”.
Ma qualcuno ci dice: “Non è vero. Tu ti
identifichi con queste cose, ma la tua vera identità, la tua identità ultima
non è quella. È un’altra”.
Prendiamo per esempio il buddhismo. “Lasciate
perdere questa identità” dice il Buddha. “Se rimanete legati a questo tipo di
identificazione, non vi libererete mai. Voi non siete il corpo, non siete le
sensazioni, non siete i sentimenti, non siete le formazioni mentali che sono
attive in questo momento. E non siete neppure questa coscienza”.
Ma allora che cosa siamo vi domanderete
voi?
Non è possibile rispondere con le
parole, i sentimenti, le sensazioni e i pensieri a nostra disposizione, ma
riflettete sul fatto che c’è qualcuno che ha pensato che noi non siamo affatto
l’attuale io, l’attuale coscienza.
C’è dunque un altro possibile tipo di
consapevolezza da attuare.
Basta questa semplice idea a mettere in
crisi tutte le nostre certezze.
Proviamo un po’ a verificarla.
In tal
senso, c’è un altro senso dell’ego.
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