Il processo di idealizzazione va di
pari passo con il processo di mitizzazione. Per esempio, Gesù o il Buddha sono
mitizzati e non si può criticarli. Distruggere un mito è distruggere
un’illusione radicata. Eppure, se guardiamo attentamente, scopriamo anche i
lati negativi e i limiti di queste persone. Il risultato è che tutto ciò che
non rientra nel quadro del mito, viene rimosso. Ma quel che abbiamo non è
qualcosa di reale, bensì qualcosa cui sono stati tolti gli elementi sgradevoli.
La mente umana va avanti a forza di
idealizzazioni e di miti, non è capace di guardare la realtà così com’è, con le
sue luci e le sue ombre. Vede quel che vuole vedere. È dominata da un desiderio
di piacevolezza, vuole esaltarsi. Allora immagina paradisi, terre promesse,
esseri soprannaturali, uomini perfetti e senza difetti…
È questo desiderio che domina le nostre
menti. Vogliamo il piacere a tal punto da cancellare quel che stonerebbe.
Nella nostra ricerca di sensazioni
piacevoli, ci immergiamo nelle atmosfere favolistiche del cinema e della
televisione e per un po’ stiamo soddisfatti e trasognati. Amore, sesso,
violenza, ricchezza, avventure, potere ed eroismo sono eccitanti e piacevoli. E
per un po’ ci dimentichiamo della realtà e dei nostri problemi. Fino a che ci
riprendono la noia e la tristezza. Allora dobbiamo cercare stimoli sempre più
forti e moltiplicare queste esperienze di stordimento anche attraverso alcol e
droghe.
Nonostante questo, nessuno vorrebbe
morire. Ed eccoci a sognare nuove nascite in questo mondo o in altri mondi.
Ma, se vogliamo conoscere come stanno
veramente le cose, dobbiamo riconoscere i processi di idealizzazione e
mitizzazione, e uscire con la meditazione dai sogni della mente.
Nessun commento:
Posta un commento