Quando ci innamoriamo di una persona,
non vogliamo vedere i suoi difetti o, per meglio dire, non li vediamo proprio.
Per noi l’amore è qualcosa di solo piacevole, ed è per questo che ci piace
tanto.
Si tratta di un processo di
idealizzazione. Un processo che noi applichiamo a tanti altri aspetti del
mondo, fino al punto di concepire un Dio che sia solo amore e bontà. Come se
l’amore e la bontà potessero esistere da soli, senza i loro opposti.
Ma ogni cosa ha il suo aspetto
negativo. Come direbbero i taoisti, ogni yang ha il suo yin, ogni luce ha le
sue ombre… e prima o poi saltano fuori.
Anche i grandi maestri, anche i grandi
fondatori di religioni hanno i loro aspetti negativi. Anche Dio ha il suo
Satana.
Questa semplice constatazione ci
dovrebbe spingere a contemplare in un unico sguardo complessivo pregi e difetti
sia delle persone sia delle divinità sia delle situazioni.
Anche la vita e l’amore hanno i loro
aspetti spiacevoli. Non sono solo fenomeni positivi.
Ciò dovrebbe indurci a non idealizzare
niente e nessuno, a non farci trascinare da entusiasmi – a non perderci dietro
illusioni irrealistiche.
Non c’è paradiso senza inferno.
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