Come proviamo una delusione quando
scopriamo che la persona amata non può in fondo colmare il divario che separa
ogni essere umano dall’altro, così proveremo una delusione se crediamo che Dio
sia un Essere separato che un giorno colmerà ogni vuoto.
La verità è che la frattura
fondamentale è dentro di noi, creata addirittura dalla coscienza, e, se non colmeremo
questo divario, non usciremo mai dall’insoddisfazione, dall’incompletezza,
dalla mancanza, dall’infelicità.
È dentro di noi che, prima di tutto,
dobbiamo comporre la frattura e ritrovare l’unione con l’ “altro da noi”. E l’appagamento.
Solo a quel punto potremo parlare di
amore e di Dio.
D'accordo su questo bel post, tuttavia ho notato in questi giorni su alcuni social delle massime di cui una mi ha colpito particolarmente, si tratta di Angelus Silesius: mille volte nascesse Cristo a Betlemme ma non in te: sei perduto in eterno....mi sembra una minaccia.
RispondiEliminaE lo è. Qualcuno vorrebbe inculcare la sua religione attraverso minacce e punizioni eterne. Quindi, chi non aderisce a quella religione, fra cui tutti gli altri credenti, sarebbe perduti.
RispondiEliminaIn realtà sono proprio queste fedi che ti impediscono di vedere la realtà. Creano altre fratture.
Anche Gesù è stato ucciso da chi non credeva in lui.
Il problema non è di credere o di obbedire, ma di essere consapevoli.
Nessuno si perde, perché non c'è nessun io - quell'io in cui credi è un'illusione. Devi perderlo.