giovedì 30 novembre 2023

Solitudine e isolamento

 

Si dice che l’uomo sia un animale sociale e che non possa stare solo. È vero – ma questo non è un dato positivo.

D’accordo, siamo sempre in relazione con gli altri: nasciamo da una madre che ha avuto un incontro con un maschio. E non c’è un altro modo di nascere. Si viene al mondo in compagnia.

Ma poi dobbiamo affrancarci da ogni dipendenza e affermare la nostra individualità, altrimenti resteremo per sempre persone labili, condizionate e dipendenti. Dei cloni. Delle formiche.

E allora dobbiamo prepararci a stare da soli, a non dipendere da nessuno, nemmeno dai genitori e dagli amanti.

Amare altri si può e si deve, ma accoppiarsi perché non riusciamo a stare soli è un errore clamoroso. Lo vediamo in continuazione: coppie nate dalla paura di stare soli si sfasciano presto.

Vediamo sotto la superficie dell’amore e dell’attrazione, un impulso d’odio e di separazione.

Gli indiani d’America preparavano per i loro figli una tenda in un luogo isolato e li allenavano a stare in solitudine per un certo periodo. Io sostituirei questo esercizio al servizio militare. Sarebbe un mondo migliore.

Solo così si afferma l’individuo. Abituandoci a stare soli.

Anche perché ricordiamoci che nasciamo sì in compagnia. Ma moriamo da soli. E dunque nessuno potrà sostenerci nella prova suprema.

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