Proprio in virtù della legge delle
oscillazioni, che è poi una legge del controbilanciamento, non bisogna mai
disperare, perché, al fondo di ogni angoscia, si trova un attimo di gioia.
Kierkegaard diceva: “Quando tutto ti sembra finito, è allora che incominci a
vivere”.
Il terribile si accompagna al meraviglioso.
Come nella vecchiaia, quando ti avvicini alla fine, ma vedi finalmente con chiarezza
il percorso della vita, che chi muore giovane non può sapere. Come quando in
certe giornate fredde, puoi assaporare il caldo della tua casa. Come quando
alla fine dei tuoi giorni, sai che perderai tutto, compresi amori, amicizie,
corpo, mente, senso dell’essere e io, ma capisci anche che è una liberazione da
tutti i condizionamenti di questo mondo. Come quando stai perdendo un amore, ma
sai che stai per entrare in un nuovo periodo di cambiamento. Come quando smarrisci
ogni libido sessuale, ma puoi capire il gioco dei sessi, ormai fuori da ogni
coazione a ripetere. Come quando nasci e sei spaventato, ma vedi che qualcuno
si prende cura di te e ti accompagnerà a crescere.
Sì, la legge dell’oscillazione non ti permette
di goderti a lungo i beni della vita, ma ti impedisce di soffrire a lungo e ininterrottamente.
Il male lascerà il posto al bene, come un’onda che passa e s’infrange.
La campana, il pendolo, deve andare avanti e
indietro, nel bene e nel male, come la respirazione o il battito del cuore che
non possono fermarsi.
Tutto va e viene, come la vita, come la morte.
E il pendolo non si ferma mai. Sempre uguale, sempre nuovo.
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