domenica 19 novembre 2023

La logica del capitalista

 

Ascoltavo lo psicoanalista Massimo Recalcati che parlava del mito del nuovo e lo equiparava alla logica del capitalista che, per vendere, deve per forza contare su una obsolescenza programmata dei prodotti: l’automobile, il frigorifero o il computer sono fatti per durare un tot di mesi o di anni e poi devono essere sostituiti. E si lamentava che questa logica spietata fosse applicata anche ai nostri amori e che tutto fosse ridotto a merce, deperibile e rinnovabile. Scaduto o finito un amore, ecco che deve essere sostituito da uno nuovo, che dovrebbe rinnovare la vita.

Evidentemente anche Dio deve essere un capitalista, perché ci ha programmati per durare un tot di anni e poi essere sostituiti dal nuovo… come una merce.

Siamo tutti a scadenza.

Quanto poi ai sentimenti, dipende dalla nostra profondità o meno. E non c’è niente di più labile, perché, come tutto, sono guidati dalla legge universale dell’oscillazione. E poi quale amore dovrebbe essere eterno? Il primo, il secondo, il terzo…? Certo, alcune persone si ricordano tutta la vita. Ma a che serve quando muoiono?  

Quando vediamo due vecchietti che si tengono per mano, non sappiamo se rallegrarci o compatirli. Sono riusciti a rinnovarsi nello stesso rapporto o si sono sclerotizzati e chiusi alla vita che, lo ricordo ancora, spinge tutti al nuovo?

Purtroppo, anche l’eterno è in una oscillazione continua con il temporaneo.

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