Il ministro Francesco Lollobrigida, arrivato al
governo perché marito della sorella della Meloni, scelto come ministro
dell’agricoltura e della “sovranità alimentare” pur non avendo nessuna
esperienza nel settore, convinto che gli italiani siano sottoposti a una
“sostituzione etnica”, sostenitore secondo gli oppositori del suprematismo
bianco, intenzionato a istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta
“sull’uso politico della giustizia”e laureato in giurisprudenza presso
l’università telematica Niccolò Cusano, ha fatto fermare il treno su cui
viaggiava in ritardo per poter scendere e andare dove voleva, Un abuso di
potere, che il comune cittadino, viaggiante in fetidi treni sempre in ritardo,
non può permettersi.
Come deve essersi sentito potente! “Io sono io
e voi non siete un c…” diceva il Marchese del Grillo.
Certamente lo ha fatto perché lui è un ministro
che non può arrivare in ritardo. Gli altri cittadini invece sì.
In qualsiasi altro paese civile, si sarebbe
dovuto dimettere per aver abusato del suo potere, Ma in Italia no.
Gli italiani sono un popolo di sudditi che
ritengono l’abuso di potere perfettamente legittimo. Sembrano pensare: “Se non
si abusa, che potere è?” Loro farebbero lo stesso.
Un paese del genere, senza dignità, pronto a
diventare servile con i potenti, sarà sempre dominato da una classe di
sfruttatori e imbroglioni, da politici, preti, giudici, commercianti, generali,
burocrati, ecc., astuti e ipocriti, pieni di privilegi, affaristi e pronti a
dire che lavorano (poco) solo per il bene della Patria. Per questo in Europa
siamo sempre agli ultimi posti per onestà e civiltà.
E, a proposito di questa povera Patria, mi
vengono in mente le parole di una canzone di Battiato, che dicono:
“Povera Patria
schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame che non sa cos’è il pudore…
Tra i governanti,
quanti perfetti e inutili buffoni…”
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