giovedì 23 maggio 2019

La vera meditazione


Va bene fare meditazione dieci minuti o mezz'ora al giorno. Ma il resto della giornata? Se nel resto della giornata continuiamo a battagliare, a chiacchierare, ad aggredire e a reagire nei soliti modi, quella mezz'ora serve a ben poco. Se gli effetti della meditazione non penetrano nel resto della giornata, non si andrà molto lontano. Bisogna invece a poco a poco modificare la propria esistenza e i rapporti con se stessi e con il mondo. Il che non significa contemplare tutto il giorno il proprio ombelico, ma sviluppare la consapevolezza di ciò che avviene in noi, delle nostre reazioni, dei nostri schemi mentali e adottare il più possibile i valori della meditazione - che sono la quiete interiore, la calma e la chiarezza mentale.
Al di là della pratica formale, la vera meditazione è lasciar cadere le chiacchiere interiori, è adottare la consapevolezza silenziosa del momento presente e permanere nell'equilibrio e nella chiarezza mentale. Il termine "illuminazione", al di là delle rappresentazioni mitologiche e delle tecniche particolari, significa vedere con chiarezza noi stessi e il mondo. E non si può vedere con chiarezza se non si sta in silenzio.
La gente parla per esprimersi e continua a farlo anche dentro se stessa, dividendosi, frammentandosi e confondendosi. Ora, proviamo a stare in silenzio per osservare tutto ciò, per comprendere.

Certo, è difficile parlare di meditazione a chi pensa che la religione si riduca a esibire crocefissi e rosari, a frequentare chiese e invocare protettori celesti. Si tratta di gente alienata che non sa niente di sé, che non vede se stessa, che non è consapevole. Per loro tutto è esteriore. Non hanno spiritualità.


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