giovedì 2 maggio 2019

Il meccanismo dell'amore


Nonostante quello che si dice, non c’è nulla di misterioso nel fenomeno dell’innamoramento, e si tratta di una vicenda di condizionamento naturale.
L'uomo si innamora della donna che gli ricorda in qualche maniera il suo primo amore: la madre. La donna si innamora dell'uomo che le ricorda in qualche maniera il suo primo amore: il padre. Entrambi sono dunque rigidamente condizionati. L'uomo, quando si innamora, si mette al servizio della donna e dei figli che verranno con lei. Ma anche la donna si mette al servizio...della natura che è in lei.
Allora chi è veramente libero di scegliere? Nessuno, a meno che non ci si renda conto di questo gigantesco meccanismo che condiziona tutti gli esseri viventi - un meccanismo preciso, ben oliato e intenzionale che è votato alla riproduzione e che va avanti dall'origine dei tempi, un meccanismo che si fonda su un motore solo: il desiderio.
Aveva ragione il Buddha. È il desiderio che fa andare avanti questa immensa baracca, una specie di fabbrica in grande di un prodotto che si chiama “vita”.
E noi siamo tutti operai che svolgono ubbidientemente il loro lavoro... finché non ci si rende conto dell’intero processo che non lascia margini di scelta. A quel punto si vede l’amore per quello che è.
L'amore, il tanto decantato amore, è molto simile allo zuccherino che noi diamo agli animali per renderli docili e fargli fare quel che vogliamo.
C’è però un altro tipo di amore, non rivolto alla riproduzione, non basato sull'istinto, ma fondato sulla consapevolezza – l’amore per l’umanità, per il mondo o per la natura – che può diventare uno strumento di liberazione. Ma non è detto che si veda più l’amore riproduttivo in modo positivo.
L’uomo illuminato, insomma, può anche diventare un ribelle della natura, perché capisce che la natura non ha come scopo ultimo la liberazione dell’uomo. Non sempre seguire la natura è un atto saggio.
La cosa è tanto evidente che nelle società più moderne ed evolute si mettono al mondo sempre meno figli. Con gran disdoro dei tradizionalisti che ci vogliono schiavi… di Dio, della natura e naturalmente dei padroni di ogni tipo.
Attenti alla natura, perché essa agisce sì a favore del generale, ma non sempre del singolo.


Nessun commento:

Posta un commento