venerdì 3 maggio 2019

Fatalismo


Ascoltavo alla radio il discorso di un rabbino ebreo il quale parlava di etica e di morale. E diceva: "Tutto dipende da Dio. Dio è il padrone di tutto. Non c'è foglia che si muova che Dio non voglia. Se uno è un giusto, lo vuole Dio. Se uno è un peccatore, lo vuole Dio..." e così via. Idee simili le ritroviamo nelle religioni che sono derivate dal giudaismo: cristianesimo e islam. Tutto è voluto da Dio, tutto è deciso da Dio, Dio è il creatore e il padrone di tutto. Quindi, se vi succede qualcosa di male... sapete con chi prendervela. Lo vuole Dio!
       Applicando questa logica, anche il recente Olocausto con milioni di ebrei uccisi dai nazisti sarebbe stato deciso… dalla volontà divina!
       Con simili idee, non ci si meraviglia se queste religioni hanno dato vita a regimi totalitari, in cui l'autorità terrena viene considerata una rappresentante dell'autorità divina. Ecco perché George Bernrad Shaw diceva che "l'arte del governo è l'organizzazione dell'idolatria."
       Idee del genere sono agli antipodi di una religione come il buddhismo, dove non si crede affatto a questo tipo di Dio e a questo genere di fatalismo. Nel buddhismo si pensa che ognuno sia l'artefice del proprio destino... purché diventi consapevole che la sua natura è stata pesantemente condizionata da convinzioni (quali per esempio quelle delle religioni) che lo inducono a credere di essere una semplice marionetta guidata dall'esterno.
       "Guardati dall'uomo il cui dio è nei cieli" diceva George Bernard Shaw.

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