Il concetto di nazione, agitato
dalla destra, è un residuo del passato, di un’epoca in cui le nazioni si facevano in continuazione la guerra. Guardate in Europa quante guerre ci sono state:
erano tutte motivate da nazionalismi. Ogni paese europeo ha fatto la guerra
agli altri paesi, con stragi enormi. E le due ultime guerre mondiali non erano
motivate da nazioni che si credevano superiori alle altre e che volevano conquistarle?
Anche l’attuale guerra della
Russia è stata scatenata da motivazioni nazionaliste: la grande Russia,
l’impero perduto, la sottomissione con la forza dei paesi limitrofi, ecc.
E la destra meloniana rispolvera
oggi l’ideale della nazione.
Eppure milioni di italiani e di
altri europei hanno abbandonato la loro nazione per andare in un’altra dove
c’erano migliori condizioni di vita. E sono diventati cittadini di un’altra
nazione.
Questo succede ancora oggi. Per esempio, gli infermieri e i medici della Lombardia vanno in Svizzera, in America o in altri paesi perché sono pagati di più.
La nazione è utile solo quando
ti dà lavoro e una vita dignitosa, ma bisogna andarsene quando non riesce a
farlo. E così fanno oggi gli immigranti, che fuggono dai loro paesi dove si fa
la fame e ci sono guerre e caos e vogliono arrivare in Europa.
A cosa serve la nazione quando non funziona e ti soffoca ogni tentativo di realizzazione? E' un ostacolo, non una fortuna.
Anche oggi migliaia di
giovani italiani abbandonano l’Italia perché la loro nazione non offre più
opportunità di miglioramento. Dobbiamo considerarli traditori della Patria? Dovrebbero rimanere in un paese che non offre loro una vita dignitosa?
Perciò, mettere prima i valori
della nazione, come fa la Meloni, è pura retorica senza sostanza. Me ne andrei
anch’io se trovassi in un’altra nazione una condizione migliore di vita. E
tutti lo farebbero, tranne i parenti della Meloni che trovano in Italia posti
prestigiosi senza alcun merito.
Io abolirei tutte le nazioni che
si sono arbitrariamente divise la Terra in pezzetti e che competono fra loro, e
vorrei una nazione unica: il mondo.
Alberto Einstein, quando emigrò in America perché perseguitato in patria e gli fu chiesto di che nazionalità era, rispose: "Cittadino del mondo!"
Non c’è un solo problema di
quelli che affliggono oggi il mondo (l’immigrazione, l’inquinamento, il riscaldamento
terrestre, ecc.) che sia risolvibile a livello nazionale. Perché allora volere
ritornare indietro, alle “piccole patrie”? È solo un tentativo velleitario e
reazionario di gente che vuole ingabbiare i popoli e tornare indietro nella
storia.
Il concetto di nazione è oggi solo polvere negli occhi per confondere le idee.
Realizzatevi nel mondo se potete. Siate cittadini del mondo, anzi universalisti.
Solo i poveri, gli ignoranti, i limitati e i privilegiati sono nazionalisti.
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