giovedì 21 settembre 2023

Il nazionalismo della destra

 

Il concetto di nazione, agitato dalla destra, è un residuo del passato, di un’epoca in cui le nazioni si facevano in continuazione la guerra. Guardate in Europa quante guerre ci sono state: erano tutte motivate da nazionalismi. Ogni paese europeo ha fatto la guerra agli altri paesi, con stragi enormi. E le due ultime guerre mondiali non erano motivate da nazioni che si credevano superiori alle altre e che volevano conquistarle?

Anche l’attuale guerra della Russia è stata scatenata da motivazioni nazionaliste: la grande Russia, l’impero perduto, la sottomissione con la forza dei paesi limitrofi, ecc.

E la destra meloniana rispolvera oggi l’ideale della nazione.

Eppure milioni di italiani e di altri europei hanno abbandonato la loro nazione per andare in un’altra dove c’erano migliori condizioni di vita. E sono diventati cittadini di un’altra nazione. 

Questo succede ancora oggi. Per esempio, gli infermieri e i medici della Lombardia vanno in Svizzera, in America o in altri paesi perché sono pagati di più. 

La nazione è utile solo quando ti dà lavoro e una vita dignitosa, ma bisogna andarsene quando non riesce a farlo. E così fanno oggi gli immigranti, che fuggono dai loro paesi dove si fa la fame e ci sono guerre e caos e vogliono arrivare in Europa.

A cosa serve la nazione quando non funziona e ti soffoca ogni tentativo di realizzazione? E' un ostacolo, non una fortuna.

Anche oggi migliaia di giovani italiani abbandonano l’Italia perché la loro nazione non offre più opportunità di miglioramento. Dobbiamo considerarli traditori della Patria? Dovrebbero rimanere in un paese che non  offre loro una vita dignitosa?

Perciò, mettere prima i valori della nazione, come fa la Meloni, è pura retorica senza sostanza. Me ne andrei anch’io se trovassi in un’altra nazione una condizione migliore di vita. E tutti lo farebbero, tranne i parenti della Meloni che trovano in Italia posti prestigiosi senza alcun merito.

Io abolirei tutte le nazioni che si sono arbitrariamente divise la Terra in pezzetti e che competono fra loro, e vorrei una nazione unica: il mondo.

Alberto Einstein, quando emigrò in America perché perseguitato in patria e gli fu chiesto di che nazionalità era, rispose: "Cittadino del mondo!"

Non c’è un solo problema di quelli che affliggono oggi il mondo (l’immigrazione, l’inquinamento, il riscaldamento terrestre, ecc.) che sia risolvibile a livello nazionale. Perché allora volere ritornare indietro, alle “piccole patrie”? È solo un tentativo velleitario e reazionario di gente che vuole ingabbiare i popoli e tornare indietro nella storia.

Il concetto di nazione è oggi solo polvere negli occhi per confondere le idee.

Realizzatevi nel mondo se potete. Siate cittadini del mondo, anzi universalisti.

Solo i poveri, gli ignoranti, i limitati e i privilegiati sono nazionalisti.

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