giovedì 28 settembre 2023

I piaceri dell'amore

 

Chi non loda quel sentimento di unione e attrazione che chiamiamo amore? Qualcuno dice che è l’unico senso della vita. Qualcuno pensa addirittura che sia Dio.

Ma, se fosse Dio, non esisterebbe il suo contrario. Invece la realtà di questo mondo deve la sua esistenza proprio al gioco dei contrari, che sono complementari. Se esiste l’uno, deve esistere anche l’altro. Se non vuoi l’odio, devi annullare anche l’amore!

Per esempio, la luce esiste perché c’è il buio e il buio esiste perché c’è la luce: l’uno sorregge l’altro.

Anche l’amore esiste perché esiste il suo contrario: l’odio, la divisione, la repulsione, l’allontanamento, la distinzione…

Dunque chi vuole l’amore, vuole anche il suo contrario: l’inimicizia, il contrasto. Non puoi prendere l’uno e lasciare l’altro; devi prendere tutto il pacchetto.

Tuttavia, l’attrazione della vita e dei suoi piaceri è così irresistibile che tutti ci dimentichiamo che stiamo bevendo con il vino buono anche il veleno. E, quando poi le cose volgono al peggio, alla sofferenza, non vogliamo credere che siamo stati noi a volerle. È come la parte amara di una pillola che è stata rivestita di zucchero. Finito lo zucchero, arriva il fiele e noi ci chiediamo, ingenuamente, come sia potuto succedere,

È potuto succedere perché abbiamo dovuto prenderci tutto il pacchetto. O così o niente.

Per esserci il divenire, ci dev’essere il continuo gioco dei poli contrari, che non rimangono mai fermi, ma sfumano nell’opposto. Per esempio, a un periodo di felicità seguirà ineluttabilmente un periodo di infelicità, così come a un periodo di pioggia deve seguire un periodo di siccità e viceversa,

È una dinamica naturale, dovuta a sua volta alla suddivisione in tanti piccoli io. Ogni io, per esistere, deve contrapporsi agli altri, producendo inimicizia.

Gli innamorati cantori della vita sottovalutano deliberatamente i dolori della vita. Ma, come dice giustamente il Buddha, nessuno può sfuggire alle delusioni, ai distacchi, alle malattie, alla vecchiaia, alla morte e alle sofferenze dovute al vivere con chi non si ama e al lasciare o essere lasciati da chi si ama.

Piuttosto, c’è da dire che noi non abbiamo scelto, non siamo stati interpellati sul venire o meno al mondo. Però, la scelta è stata fatta da qualcuno: i nostri genitori. Consapevolmente o inconsapevolmente, loro hanno scelto di farci venire al mondo, e noi ne paghiamo le conseguenze.

Ma, prima di nascere, avevamo forse desideri o bisogni? Eravamo infelici? Eravamo incompleti? A me non risulta. E a voi?

Qualcuno ha commesso un grosso sbaglio. Ma ha parecchie scusanti, perché l’universo vuole così e ricorre ad ogni mezzo, a ogni inganno, a ogni trucco per portare avanti il suo progetto di vita.

L'amore è l'illusione primaria, non perché non esista, ma perché non esiste da solo.

Il mito di Gesù, il figlio di Dio, che viene per amore ma finisce crocifisso, non vi dice nulla? Non è così per tutti?

Siamone consapevoli sempre di più. Non cediamo alla pubblicità della vita, al conformismo, ai luoghi comuni. E agiamo di conseguenza.

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