Chi non loda quel sentimento di unione e attrazione che
chiamiamo amore? Qualcuno dice che è l’unico senso della vita. Qualcuno pensa
addirittura che sia Dio.
Ma, se fosse Dio, non esisterebbe il suo contrario. Invece la
realtà di questo mondo deve la sua esistenza proprio al gioco dei contrari, che
sono complementari. Se esiste l’uno, deve esistere anche l’altro. Se non vuoi
l’odio, devi annullare anche l’amore!
Per esempio, la luce esiste perché c’è il buio e il buio esiste
perché c’è la luce: l’uno sorregge l’altro.
Anche l’amore esiste perché esiste il suo contrario: l’odio, la
divisione, la repulsione, l’allontanamento, la distinzione…
Dunque chi vuole l’amore, vuole anche il suo contrario:
l’inimicizia, il contrasto. Non puoi prendere l’uno e lasciare l’altro; devi
prendere tutto il pacchetto.
Tuttavia, l’attrazione della vita e dei suoi piaceri è così
irresistibile che tutti ci dimentichiamo che stiamo bevendo con il vino buono
anche il veleno. E, quando poi le cose volgono al peggio, alla sofferenza, non
vogliamo credere che siamo stati noi a volerle. È come la parte amara di una
pillola che è stata rivestita di zucchero. Finito lo zucchero, arriva il fiele
e noi ci chiediamo, ingenuamente, come sia potuto succedere,
È potuto succedere perché abbiamo dovuto prenderci tutto il
pacchetto. O così o niente.
Per esserci il divenire, ci dev’essere il continuo gioco dei poli
contrari, che non rimangono mai fermi, ma sfumano nell’opposto. Per esempio, a
un periodo di felicità seguirà ineluttabilmente un periodo di infelicità, così
come a un periodo di pioggia deve seguire un periodo di siccità e viceversa,
È una dinamica naturale, dovuta a sua volta alla suddivisione in
tanti piccoli io. Ogni io, per esistere, deve contrapporsi agli altri,
producendo inimicizia.
Gli innamorati cantori della vita sottovalutano deliberatamente
i dolori della vita. Ma, come dice giustamente il Buddha, nessuno può sfuggire
alle delusioni, ai distacchi, alle malattie, alla vecchiaia, alla morte e alle
sofferenze dovute al vivere con chi non si ama e al lasciare o essere lasciati
da chi si ama.
Piuttosto, c’è da dire che noi non abbiamo scelto, non siamo
stati interpellati sul venire o meno al mondo. Però, la scelta è stata fatta da
qualcuno: i nostri genitori. Consapevolmente o inconsapevolmente, loro hanno
scelto di farci venire al mondo, e noi ne paghiamo le conseguenze.
Ma, prima di nascere, avevamo forse desideri o bisogni? Eravamo
infelici? Eravamo incompleti? A me non risulta. E a voi?
Qualcuno ha commesso un grosso sbaglio. Ma ha parecchie
scusanti, perché l’universo vuole così e ricorre ad ogni mezzo, a ogni inganno,
a ogni trucco per portare avanti il suo progetto di vita.
L'amore è l'illusione primaria, non perché non esista, ma perché non esiste da solo.
Il mito di Gesù, il figlio di Dio, che viene per amore ma finisce crocifisso, non vi dice nulla? Non è così per tutti?
Siamone consapevoli sempre di più. Non cediamo alla pubblicità
della vita, al conformismo, ai luoghi comuni. E agiamo di conseguenza.
Nessun commento:
Posta un commento