domenica 17 marzo 2019

Sati: presenza mentale


Che cosa significa essere presenti mentalmente? Non lo siamo sempre? No, non lo siamo sempre, o lo siamo superficialmente, distrattamente. Spesso per esempio non ci rendiamo conto che il nostro corpo soffre o ha bisogno di riposo, spesso non ci rendiamo conto di non essere presenti mentalmente, di fantasticare, di sognare, di ricordare, di sperare... e di essere altrove. La nostra mente è altrove, e con essa il nostro stesso essere. Chi fantastica molto può capire quello che dico: è come compiere un viaggio altrove, è come se ci dimenticassimo di dove siamo realmente. Ecco il punto: possiamo essere fisicamente qui, ma mentalmente chissà dove, chissà in quale passato o in quale futuro, chissà con chi. Il mondo dell'immaginario è infinito.
       Presenza mentale significa allora diventare coscienti del momento presente, delle condizioni attuali. Io mi trovo qui, in questo istante e in questo luogo. Non solo: mi rendo conto che la mia mente un attimo prima era assente, inseguiva pensieri, ricordi, fantasie, ecc.
Allora ogni tanto devo cercare di ritornare al presente, uscendo dal mondo immaginario. È come un richiamo improvviso all'attenzione, un alt! Alt, fermati, osservati esattamente in questo istante. Che cosa stai facendo, che cosa stai pensando? Fermati, ferma la mente. Ti accorgerai di quanto sei stato lontano, di quanto sei abitualmente lontano dalla realtà, di quanto ti fai trasportare dai sogni.
       Ritorna al presente, osserva. Come respiri, come cammini, come stai seduto, come ti senti, che cosa senti, che cosa pensi? Ponendoti la domanda, dai automaticamente un alt a tutta questa attività fisica e mentale. In quel momento sei consapevole, in quel momento puoi vederti chiaramente quel che sei e fai. È come gettare una luce improvvisa in una stanza buia.
       Esercitati periodicamente a vederti per quel che sei, ad essere attento e consapevole. Interrompi quel che fai e quel che pensi e cerca di “vederti”. Puoi eseguire l'esercizio seduto, sdraiato o in movimento. Puoi per esempio, diventare consapevole del respiro: come inspiri, come espiri? Ti accorgi della pause tra inspirazione ed espirazione e viceversa?
Se il tuo respiro è agitato, con l'attenzione puoi calmarlo e, quindi, calmare la mente. Puoi osservare o percepire una qualsiasi parte del corpo: ti fa male? Perché?
       Puoi esaminare le sensazioni. Sono piacevoli o spiacevoli? Perché? Puoi esaminare inoltre ogni stato della mente: che cosa stai provando? Odio, avversione, ira, amore, nostalgia, passione, attaccamento, noia, paura..? O gioia, serenità, distacco? Osserva tutto e prendi nota. Rientra in te stesso, guardati.
       È come vedersi per la prima volta o rivedersi, è come essere dei semplici osservatori di se stessi. Che cosa sei? Chi sei? Non darti una risposta. Soffermati sulla domanda, cioè sulla situazione attuale in cui ti trovi. Quello tu sei. Poi tornerai a dividerti e a frammentarti, e a recitare varie parti, ma per qualche attimo esci dal bozzolo delle interpretazioni, delle etichette, dei concetti. Quella tua consapevolezza è la parte più reale del tuo essere. Riesci a farla persistere per un po' di tempo?
       Sai che questo è lo stato che può portarti al risveglio - al risveglio dal sogno della mente?

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