sabato 16 marzo 2019

L'atteggiamento meditativo


Tutti cerchiamo di evitare la sofferenza e di ottenere la felicità - è naturale. Ma in tal modo ci troviamo sempre in lotta contro qualcosa e ci sembra di dover combattere una guerra contro un nemico. Questo è un atteggiamento bellicoso che ritroviamo in tanta letteratura religiosa:

Voi oggi siete prossimi
a dar battaglia ai vostri nemici;
il vostro cuore non venga meno;
non temete, non vi smarrite
e non vi spaventate dinanzi a loro,
perché il Signore vostro Dio cammina con voi
per combattere per voi
contro i vostri nemici e per salvarvi

(Deuteronomio 20,3-4)



Perché allora non sostituire questo atteggiamento paranoide e aggressivo con uno di più o meno serena contemplazione di tutto ciò che ci capita, indipendentemente dal fatto che sia piacevole o spiacevole? In questo modo supereremmo l'atteggiamento di evitazione, di avversione, di odio, e diminuiremmo anche la nostra infelicità.
       Assumiamo un atteggiamento di curiosità, di interesse, di esplorazione. Un po' come quello di uno scienziato che osserva con interesse anche il bubbone, lo scarafaggio o lo sterco. Non sono cose belle, ma sono comunque degne di considerazione. Anzi, il fatto di osservarle con interesse ci può portare dei vantaggi in termini conoscitivi e quindi in termini di liberazione dalla paura e dall’odio.
       Il problema dunque non è quello di sbarazzarci con ribrezzo di qualcosa, ma di essere consapevoli di tutto. Anziché adottare uno spirito di combattimento e di chiusura (c'è un famoso libro di Lorenzo Scrupoli che s'intitola proprio Il combattimento spirituale), adottiamo uno spirito di inclusione (non di semplice accettazione, si badi bene) e di ricerca.
       In fondo non è possibile eliminare il male, l'infelicità e la sofferenza. Dovremo sempre averci a che fare. Non possiamo cambiare questo stato di cose. Non potremo tenerci sempre il lato positivo degli eventi. Magari fosse possibile! La vita sarà sempre un miscuglio e un alternarsi di felicità e di infelicità, di luci e di ombre, di chiarezza e di oscuramento, di saggezza e di ignoranza. In noi, come in tutti... anche nei santi.
       Diventiamo dei testimoni, degli esploratori dello spirito. E lasciamo perdere per ora i giudizi e i preconcetti. Il nostro atteggiamento sia quello degli scienziati che esaminano con il massimo interesse non solo il metabolismo e la buona salute, ma anche le loro disfunzioni.


Nessun commento:

Posta un commento