sabato 9 marzo 2019

Lo spirito contemplativo



Quando siamo in vacanza o quando cerchiamo comunque una tregua agli affanni della vita, ecco che tendiamo a trovare vedute panoramiche, luoghi da cui si possono contemplare immensi panorami, distese senza fine. Possono essere cime di colline, vette montane, svolte di strade panoramiche, spiagge, scogli, promontori, dune, castelli, torri, ecc. Da lassù possiamo osservare paesaggi sconfinati o lontane prospettive. I nostri occhi si dilatano, la nostra mente si allarga, i pensieri si arrestano.
             Nell'isola di Santorini, per esempio, la sera la gente si riunisce in un luogo speciale da cui si può contemplare uno spettacolare tramonto. E lo stesso succede in mille altre località di mare, di monti, di lago, di fiume, di campagna. Ci si ferma a guardare, senza pensare a nulla di particolare. La ricerca di questa esperienza è la testimonianza di un istinto contemplativo, che alberga nell'animo di tutti, anche di persone non particolarmente sensibili o religiose. È come se la lontananza, la vastità, il cielo, la luce e i colori penetrassero nell'animo e lo dilatassero in un'esperienza che non è solo piacevole, ma è anche la constatazione che non siamo fatti di sola materia, che il nostro spirito anela a qualcosa di grande, di spazioso, di elevato.


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