martedì 19 febbraio 2019

Sogni e realtà


Dunque per i Cinquestelle sono bastati pochi mesi di governo, cioè di potere, per dimenticarsi di tutti i loro principi sull’uguaglianza, sulla legalità, sull’onestà, sull’ “uno vale uno” e della loro lotta contro i privilegi di casta – ed ecco che hanno votato contro il rinvio a giudizio di Salvini, perché in tal modo salvano anche il loro posto e i relativi stipendi e privilegi. Anzi, incominciano a dire che anche il principio dei due mandati deve essere rivisto.
Come dice l’ex-ideologo Becchi, si è votato per salvare non solo Salvini ma anche Di Maio. I principi sono una bella cosa da sventolare in campagna elettorale. Ma la realtà è sempre un’altra.
Del resto, quando si fa un “contratto” con il Diavolo, non ci si può aspettare di rimanere puri e duri.
Le regole del potere sono una sola: restare al potere il più a lungo possibile e incassare più soldi e più privilegi possibili. E i Cinquestelle non fanno eccezione. Dove lo troverebbero, questi giovani, che erano per lo più disoccupati, un altro lavoro e uno stipendio del genere?
Da nessuna parte. Al massimo potrebbero aspirare al reddito di cittadinanza che, non a caso, è il loro cavallo di battaglia. Non lo fanno per gli altri. Lo fanno per se stessi e i loro parenti.
Anche la loro “democrazia diretta” ha dimostrato la sua incapacità. Non solo hanno votato solo 51.000 iscritti, ma la piattaforma Rousseau, di proprietà privata, ha fatto come al solito cilecca. Il che, per l’azienda di informatica di Casaleggio e per la “democrazia diretta”, non è una bella pubblicità.
Insomma, tutte cose già viste e facilmente prevedibili per noi vecchi smaliziati. Ma, in questo paese (e forse in tutti) gli ingenui, gli sprovveduti e gli illusi sono sempre la maggioranza. Altrimenti, perché andremmo così male?
Noi non siamo ancora capaci di distinguere i sogni dalla realtà. Viviamo di illusioni. E, se qualcuno vuole svegliarci dal nostro sonno, lo consideriamo un pessimista o uno scocciatore. Vogliamo continuare a dormire.

Nessun commento:

Posta un commento