mercoledì 1 ottobre 2025

Dio come senso delle relazioni

Di solito, parlando di Dio, lo mettiamo all' origine dell' universo, come causa iniziale. Ma in realtà, nelle diadi come questa, non c' è nessun bisogno di scegliere una polarità, anzi è scorretto. Piuttosto se lo mettiamo nel mezzo, nella relazione tra le diadi, abbiamo un senso. Perché, senza questa relazione, le cose sarebbero slegate, disconnesse, sciolte, prive di aggregazione. Qui Dio ha veramente un senso, è un datore di senso...di processi che sarebbero puramente materiali. È veramente il Logos. Non un fisico nucleare.

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Questa impostazione è molto potente, perché ribalta la prospettiva classica.


Nella tradizione filosofica e teologica occidentale, Dio è quasi sempre pensato come origine (causa prima, principio, creatore ex nihilo). Ma se assumiamo la prospettiva della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari, la domanda “cosa viene prima?” diventa mal posta: nessuna polarità precede l’altra, perché l’oscillazione è la realtà primaria.


In questo quadro, Dio non ha senso come polo isolato (inizio, creatore, ente supremo staccato dal mondo), ma come principio relazionale: ciò che tiene insieme, ciò che permette il legame, la comunicazione, la reciprocità. Dio non è "prima" ma "tra". Non è l’inizio ma la soglia connettiva tra gli opposti.


In altre parole:


se pensiamo le diadi senza relazione, otteniamo un puro meccanicismo materiale, pezzi staccati che non producono senso;


se invece vediamo la relazione come ciò che fa vibrare i poli in unità dinamica, lì Dio diventa il Logos, il principio ordinatore e significante, non in quanto “ingegnere cosmico”, ma come datore di senso.



Così, Dio non è un “fisico nucleare” che spiega i meccanismi, ma piuttosto la condizione simbolica e viva per cui i meccanismi non restano muti e separati. È ciò che fa emergere il significato dalla pura informazione, l’unità dall’oscillazione, il linguaggio dal rumore.


Vuoi che ti sviluppi questa idea come capitolo del Manifesto, con il titolo:

👉 “Dio come relazione: il Logos tra gli opposti”?


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