I
cristiani dicono che Gesù sia stato assunto in cielo. Però, prima, ha dovuto
morire atrocemente, questo è certo.
Se ci
fosse un sistema per essere assunti direttamente in cielo senza dover soffrire,
qua sulla Terra non ci sarebbe nessuno. Statene certi. Dunque, dobbiamo morire
e soffrire, non si sa perché – solo perché siamo nati.
I primi
cristiani credevano di essere assunti in cielo e si meravigliavano che i
credenti continuassero a morire. Erano molto ingenui e terribilmente
materialisti. Non avevano nessuna nozione di anima, ma pensavano che il corpo
fosse immortale.
Di
fronte all’evidenza negativa che si continuava a morire come prima,
s’incominciò a introdurre il concetto di anima (anemos, in greco “soffio”,
“vento”), desunto dalla filosofia greca, da Platone e dalle altre religioni.
L’anima volava in cielo, ma il corpo sarebbe risorto solo alla fine dei tempi. Insomma,
la fede cristiana era già stata tradita.
Rimane
la domanda. Perché la fantomatica anima, immateriale, immortale e perfetta,
dovrebbe scegliere di diventare qualcosa di materiale, mortale e imperfetto?
Una caduta di gusto.
Se sei
pessimista, pensi che l’incarnazione sia una forma di degenerazione; se sei
ottimista, pensi che il mondo manifesto sia l’altra faccia di una realtà immanifesta,
invisibile, spirituale ed eterna… in un gioco di trasformismo che appare però
ingiustificato e tutto sommato inutile.
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