domenica 21 maggio 2023

Meditare

 

La vera meditazione è un comprendere qualcosa, non un semplice stato di quiete. “Comprendere” non è tanto un capire in senso intellettuale (con il suo inevitabile dualismo) quanto un allargare la mente (comprendere, appunto) fino ai limiti estremi, varcando possibilmente i confini o avvicinandoci il più possibile. Non è quindi neppure un aumento della coscienza, perché questo comporterebbe un aumento della distanza fra soggetto della conoscenza e gli oggetti della conoscenza ( fra cui se stessi).

Più aumenta la coscienza duale meno si comprende, perché si allarga il divario.

Dunque, prima bisogna dimorare nel senso di essere, l’unico che ci testimoni la nostra esistenza, e poi comprendere che non siamo neppure quella coscienza, ma qualcosa che è anche al là di tale divisione dell’essere. Allora ipotizziamo uno stato originario che non abbia bisogno della coscienza duale, perché unitario.

E infine cerchiamo di intuirlo.

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