venerdì 26 gennaio 2024

L'ultima umiliazione umana

 

Gigi Riva, il potente capocannoniere, “rombo di tuono”, dal tiro micidiale, se ne è andato, tradito da una malattia di cuore.

Questo mi fa ricordare altri potenti atleti del passato. Mi ricordo  Cassius Clay, l’invincibile pugile, ridotto a un individuo debole e tremante negli ultimi anni della sua vita.

E mi viene in mente Alain Delon, un tempo l’uomo più bello del mondo, conquistatore di donne, ridotto a mal partito dalla vecchiaia e dal tradimento degli eredi, che dice di voler solo morire.

Così è la vita. Possiamo essere forti e belli quanto vogliamo, ma la vecchiaia e le malattie ci riducono a mascheroni orribili. È come se l’uomo e la donna dovessero provare, prima di morire, l’umiliazione di se stessi, la nientificazione del loro corpo e della loro mente. “Non sei niente, uomo! Sei stato creato dalla polvere e nella polvere finirai!”

Se al posto dell’ombelico avessimo un bottone, premendo il quale, si potesse sparire, pochi reggerebbero fino in fondo. Perché la vita è quella cosa che finisce… e finisce male!

Ma non disperiamo. Se c’è la morte, c’è anche l’immortalità – qualunque cosa sia. Se c’è il tempo, c’è l’eternità. Non in base alla fede, ma in base al ragionamento sulle polarità antinomiche.

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