Abbiamo detto che le forze fondamentali
della natura (fisiche e mentali) vanno a due a due e sono complementari, il che
ci fa desumere che in origine facciano parte di una stessa unità. È come se, a
un certo punto, la strada che seguiamo si biforchi e prenda due direzioni
diverse. Per quanto la strada si biforchi, in realtà parte da una stessa
origine e ne mantiene lo stigma. Se poi le biforcazioni si dividono a loro
volta in altre biforcazioni, abbiamo presto una rete che ha un’origine
unitaria. Questa rete la troviamo sia nel nostro cervello, con i neuroni e i filamenti
che li connettono, sia nell’universo con i corpi celesti che sono collegati. È
stata più volte osservata questa analogia, che corrisponde anche nel numero: un
centinaio di miliardi.
In questo modo, tutto è collegato in una
reciproca dipendenza e si è evoluto in un generale coadattamento. Quindi, se da
una parte troviamo antinomie, dall’altra troviamo che sono tutte
interdipendenti.
Non tutte però sono reali: alcune sono
solo mentali perché non è possibile constatarne la veridicità. Per esempio, se
parlo dell’antinomia Dio/Diavolo, non posso provare che sia reale. Ma se parlo
dell’antinomia caldo/freddo, dolore/piacere o maschio/femmina, esse devono
essere considerate reali dal momento che sono verificabili nell’esperienza.
Bisogna quindi stare attenti alla
effettiva esistenza almeno di una delle due polarità – l’altra è inevitabile. Se
provo piacere, devo desumere che esista il suo contrario complementare: il dolore.
Se c’è una inspirazione, ci deve essere una espirazione. Se c’è il soggetto,
deve esserci l’oggetto. Se c’è la vita, c’è la morte… e così via.
Questo vale anche per le antinomie più
discutibili (perché conosciamo solo una polarità). Se c’è il conscio, c’è l’inconscio.
Se c’è la temporaneità, c’è l’eternità. Se c’è il tutto, c’è il niente. Se c’è
il pieno, c’è il vuoto. Se c’è la mortalità, c’è l’immortalità… Non si tratta
di nostre fantasie: la seconda polarità esiste perché esiste ed è verificabile
la prima. Semplice.
Noi non sappiamo come sia la seconda, ma
deve essere uguale per realtà, e contraria per senso. La terza legge di Newton
applicata a tutti i fenomeni.
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