venerdì 28 aprile 2023

Prigionieri dei concetti

 

Se ti do un bicchiere d’acqua e ti rivelo che contiene un veleno che ti ucciderà in tre giorni, sarai assalito da paura, ansia e angoscia. Se poi ti dico che è stato tutto uno scherzo, ti sentirai sollevato e felice.

Di fatto, non è accaduto niente. Ma la tua mente ti ha portato in un mondo immaginario, facendoti prima soffrire e poi gioire.

L’immaginario, il mentale, conta dunque moltissimo. Spesso le nostre esperienze dipendono più da ciò che pensiamo che da cose “reali”.

Ma la realtà qual è? Il nostro mondo non è in gran parte determinato dai nostri stati mentali? La nostra esistenza non è in gran parte precostituita dalla coscienza?

Che cosa decidiamo veramente? Non ci hanno certo chiesto di nascere – e di nascere con un certo carattere e in una certa famiglia e in un certo tempo. In compenso sappiamo che dovremo morire, e anche questo ci è stato imposto.

Siamo vuoti a perdere con una scadenza prefissata. E vediamo solo immagini di immagini. Il mito della caverna di Platone ci dice chiaramente che siamo prigionieri che vedono solo ombre.

Ma, se riconosci l’illusione di cui siamo prigionieri, siamo già sul punto di uscirne. Se invece scambiamo le ombre per cose reali, non possiamo comprendere e liberarci.

Nessun commento:

Posta un commento