sabato 22 aprile 2023

Felicità e infelicità

 

Se credete di poter essere solo felici senza essere anche infelici, vi sbagliate di grosso. Questa è l’illusione primaria degli uomini, anzi di tutti gli esseri viventi, che si limitano a farsi spingere dalla forza della vita.

La vita inganna.

Alla vita non importa nulla se siete felici o infelici, anche se sa che deve darvi qualche zuccherino (il sesso, l’amore…) per farvi accettare qualcosa di insopportabile. La vita è spinta da una volontà di auto-affermazione che non si fa scoraggiare da nulla. Anche in mezzo o per mezzo delle violenze, delle guerre e dei cataclismi, non si arrende, cerca sempre di sopravvivere.

Non si cura però degli individui i quali sono per lei solo mezzi di riproduzione che, una volta esaurito il loro compito, non servono più e possono essere spazzati via.

La vita si afferma attraverso il contrasto dinamico, e questo è il motivo per cui gli esseri viventi sono sempre in guerra fra loro. O si mangia o si è mangiati; non è possibile nessuna pace duratura.

La vita è potenza megalomane di essere, delirio di onnipotenza.

Se perciò c’è sempre guerra, la colpa non è di qualche fantomatico peccato originale, ma è un fattore strutturale.

Purtroppo gli uomini non riflettono e si illudono di poterla fare franca, di essere risparmiati dal dolore, di essere protetti da qualche dio.

Senza questa illusione, non ci sarebbe la vita. Questa è la forza della vita, che in Oriente si chiama Maya: la dea che inganna.

Però l’illusione primaria non è solo quella di poter essere sempre o durevolmente felici, ma quella di far credere agli individui di essere qualcosa di concreto, solido, durevole, isolato, separato, autonomo e indipendente. Mentre sono solo burattini, apparizioni effimere, esseri immaginari, immagini di sogno, senza nessuna consistenza.

La prova? Quelle entità scompaiono con la morte, corpo e mente.

In conclusione, felicità e infelicità sono due gemelli inseparabili: non puoi scegliere l’uno e scartare l’altro.

Questo deve essere ben chiaro, altrimenti la delusione sarà atroce.

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