domenica 9 gennaio 2022

Religione e spiritualità

 La religione è una cosa e la spiritualità è un’altra – e le due cose spesso non hanno niente in comune. Un volta ho scritto che la spiritualità inizia là dove finisce la religione.

La religione teista, infatti, si presenta come un atteggiamento di paura, di sottomissione, di umiliazione e di implorazione. Da una parte c’è un poveretto che non conta nulla e che ha bisogno di qualcosa, e dall’altra parte c’è un potente, l’Onnipotente, che può concedere a suo piacimento un favore o una grazia. Che spiritualità c’è in questo atteggiamento?

Se io mi umilio di fronte a un Padrone o a un Monarca per chiedere un aiuto, tengo un atteggiamento spirituale? Secondo me si tratta di un comportamento ignobile.

La spiritualità ha a che fare con la ricerca interiore, con lo sviluppo della consapevolezza delle leggi che regolano questo mondo e del mio ruolo nel tutto.

Del resto, anche nel cristianesimo esistono varie forme di preghiera. E la più elevata non è quella in cui si chiede qualcosa, ma quella contemplativa in cui si osserva e si cerca di avvicinarsi al divino.

Il vero tempio siamo noi con il nostro spirito, non le chiese esteriori, di cui non rimarrà “pietra su pietra”. Disse Gesù:

 

 "Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta".

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