lunedì 10 gennaio 2022

Il Grande Allenatore

 

Come se non bastassero gli innumerevoli e insulsi film natalizi e i quotidiani e banali messaggi papali ritrasmessi fedelmente nella nostra televisione “pubblica”, ecco che arriva l’ultimo rozzo filmetto di propaganda fidei intitolato Correre per ricominciare di un certo Alex Kendrick, che non avrebbe mai dovuto uscire dai circoli parrocchiali e che invece è stato proposto in prima serata dalcanale molto devoto di Rai 1, come se fosse un capolavoro. Qui ci sono una quindicenne nera che è portata per la corsa e per la cleptomania (immagino che questo sia il suo gran peccato), abbandonata dal padre, e un allenatore sportivo in crisi lavorativa, con debita moglie santa. Tutti sono credenti o mal credenti, perché il filmetto esce da ambienti religiosi americani, specializzati nella fabbrica delle illusioni.

       Dopo varie vicende, la ragazzina ritrova il padre finito in ospedale, lo perdona per l’abbandono (siamo cristiani!) e si converte ferventemente alla fede dei “Risorti in Cristo” e si mette a predicare come un’invasata.

Fra citazioni di san Paolo e conversioni di tutti i protagonisti, la ragazzina corre una corsa di campionato e, con l’aiuto del padre, ex-allenatore, e del Grande Allenatore Celeste, finisce immancabilmente per arrivare prima tra il tripudio generale e canti celestiali. Di per sé non ci sarebbe niente di strano in questo filmetto puerile se non fosse che il suo intento è quello di spiegarci e invitarci a seguire il metodo per rinascere in Cristo. Insomma un film per invogliare i telespettatori a convertirsi.

Chi sei tu? Qual è la tua identità? Non quella che credi, ma il fatto di essere “figlio di Dio”, salvato da Gesù dal peccato originale. Da quel momento, se tu accetti di seguire Gesù, che ti ama tanto anche se non te ne rendi conto, vincerai sempre e risolverai ogni tuo problema. Ci manca solo che Dio ti paghi anche le bollette e ti guarisca dal covid.

Come sarebbe bello! Saremmo tutti credenti. Peccato che non sia vero. E, Gesù o non Gesù, il mondo non è cambiato per niente e i problemi sono sempre gli stessi. Questi filmetti semplicistici, indegni di una televisione che dovrebbe essere laica e dovrebbe se non altro mantenere un certo livello di qualità, sono fatti per indurre nelle anime semplici un desiderio di imitazione. Ma, se qualcuno ci provasse, si accorgerebbe presto che è tutto falso. E, allora, all’illusione succederebbe quella delusione senza speranza che è il segno distintivo della nostra società cristiana.

Insomma, un uso improprio della televisione pubblica, un tentativo di lavaggio del cervello tipico di certe sette religiose e un messaggio per bambini creduloni. Sarebbe da licenziare chi sceglie spettacoli di questo genere.

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