Le religioni tradizionali possiedono
principi e strutture metafisiche che non hanno niente a che fare con la natura
e con la realtà presente e sperimentabile. È tutto basato su affermazioni che
non possono essere dimostrate. Devi crederci per fede. Ma i loro principi
potrebbero essere infondati: Dio, l’aldilà, la giustizia retributiva, ecc.
La meditazione ha un diverso approccio.
Dice: prova, cerca di comprendere, non credere per fede o perché qualche
autorità religiosa te lo impone. In tal senso è più vicina alla scienza e alla
natura. Devi verificare di persona, e lasciar perdere ogni affermazione
metafisica.
Il tuo corpo, la tua vita, la tua
mente, dipendono da leggi naturali che sono verificabili ad un’attenta osservazione.
Questa è la realtà con cui abbiamo a che fare.
Tutto il resto sono opinioni, teorie,
affermazioni senza fondamento sicuro, miti, fantasie. Puoi crederci, ma non
puoi constatare nulla. E quindi rimarrai sempre nell’incertezza.
Se hai paura che Dio e l’anima non
esistano, se hai paura della morte, investiga direttamente. Può darsi che
queste cose, viste da vicino e con saggezza, non siano quegli spauracchi che
sembrano.
Si dirà che, se c’è l’universo,
qualcuno deve averlo creato. Ma a noi non risulta. Niente ci si presenta come
creato. Tutte le cose che vediamo, nascono da altre cose. Perciò l’esistenza di
un Dio è un’illazione, come tutte le altre.
Possiamo fare tutte le ipotesi che
vogliamo, ma resteranno congetture… fino a che non potremo esperire la morte. E
forse neanche allora se rimaniamo con una mente ottusa.
Di Dio si possono avere immagini ben
diverse: da quelle di un Potente che crea e governa il tutto a quelle di un
Principio o una Sostanza universale che è il tutto – ed è dunque presente anche
in noi.
Ma resta il problema che la nostra
mente ragiona con una logica ristretta e duale. Se concepisce un Creatore deve
concepire un creato, se concepisce un inizio deve concepire una fine, se
concepisce un aldilà deve concepire un luogo concreto, una dimora.
Mentre tutte queste cose non sono
concepibili razionalmente. Per concepirle così come sono, dobbiamo prima oltrepassare
la mente limitata con le sue categorie. E questo è il compito di una
meditazione che, prima di tutto, deve vedere il dualismo e tendere all’unione
dei contrari. Per esempio, per noi, bene e male sono contrapposti. Ma in realtà
sono uniti – questo dobbiamo esperire con i metodi meditativi.
Per noi, se c’è un inizio, deve esserci
una fine. Ma in realtà sono entrambi compresenti.
Questo ci dice che le nostre idee di
vita e di morte, di aldiqua e di aldilà, ecc., sono condizionate e false, e che
bisogna trascenderle esperendo la possibilità di un’unione.
Quando due persone fanno l’amore, per
un po’ si uniscono trascendendo l’individualità e la separazione. E solo da
questa operazione dai due può nascere un terzo. Ma lo stesso tentativo di
unione può essere esperito per l’intera realtà.
Non c’è niente di eccezionale (semmai è
divino) in questo procedimento. È la natura che ce lo indica e ce lo permette a
determinate condizioni.
E proprio notizia di oggi che papa francesco e' stato bersagliato da femministe e animalisti per aver detto testualmente: anziche' curare cani e gatti fare figli, e questo certamente in nome di dio perche' e' lui che lo richiede. Credo che non sia questo il momento per certe affermazioni, ma come disse Battiato questo papa, e' bravo a parlare ma non conosce dio.
RispondiEliminaConcordo. E' un politico che ha il privilegio di dire le sue banalità ogni giorno alla televisione. Che cosa faceva questo Papa quando conviveva tranquillamente con la spaventoa dittatura argentina? L'avete mai sentito dire qualcosa o protestare contro le torture e i crimini?
RispondiEliminaDevo aggiungere che, agli occhi del Divino, un cane o un gatto valgono quanto un uomo.