Depurando la meditazione da tutti i suoi miti e le sue
esagerazioni, e cercando di darne una versione accettabile da noi occidentali,
la meditazione serve a veder più chiaro
e quindi a essere più intelligenti, favorendo la nostra (lenta) evoluzione. È
la pratica di chi vuol capire il funzionamento delle cose e quindi a cambiarle.
La prima cosa da capire è che le idee, i concetti e le
immagini, non sono la realtà ma una nostra rappresentazione. Questo è il punto
di partenza. Utilizzando la nostra mente, avremmo una certa visione del mondo e
di noi stessi, ma non la realtà.
Ne consegue che, per vedere più obiettivamente il mondo, bisogna
cercare di mettere a riposa la mente e ovviamente il corpo.
Il fatto di rimanere a lungo immobili, cercando di calmare
i sensi, il respiro e le continue operazioni mentali, è proprio uno strumento
per vedere più chiaro. È come se volessimo cercare di rendere più limpida l’acqua
torbida, mantenendola il più possibile ferma; se la agitiamo, si intorbida di
nuovo.
Tenendo la mente-corpo concentrata, la visione si fa più
chiara, e può essere applicata a tutti i problemi, personali e universali.
Naturalmente non possiamo fermare del tutto la mente-corpo –
perché saremmo morti. Ma è possibile avere visioni più o meno chiare,
raggiungendo nel contempo un maggiore o minore distacco, una maggiore o minore
universalità.
È a questo che bisogna addestrarsi con la meditazione.
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