lunedì 17 gennaio 2022

La fine inevitabile del tutto

 

Leggo in un articolo presente su Libero.it che «in un libro, appena pubblicato, La fine di tutto (Dal punto di vista astrofisico), si prefigurano possibili scenari di una apocalisse. Ci sarebbe un piccolo "difetto di fabbricazione nel tessuto stesso del cosmo che potrebbe mandare tutto all'aria in qualsiasi momento. Per l'instabilità intrinseca del sistema e, in particolare, del campo di Higgs: è grazie a lui - e al valore detto vuoto di Higgs se il mondo delle particelle si trova in perfetto equilibrio e abbiamo un corpo ma, purtroppo, quel vuoto è falso; cioè, ce ne sarebbe uno migliore e, se l'universo lo scoprisse, correrebbe subito verso il vuoto vero".»

 

Pur non essendo uno scienziato, sono convinto che in questa scoperta ci sia una base di verità. Esaminando come è fatto il mondo e come sono fatti gli esseri viventi, è evidente che il cosiddetto “peccato originale” non è una colpa umana, ma un “difetto di fabbricazione”.

In sostanza in tutto l’universo e nell’umanità ci sono evidenti difetti di costruzione, che impongono una lotta, una competizione, una guerra e una instabilità senza fine che portano prima o poi ad un’autodistruzione – cosa che sta già avvenendo sotto i nostri occhi.

Chi crede in un Dio onnipotente e perfetto, semplicemente si è sbagliato. Nell’universo nessuna forma di vita può resistere a lungo. Per la scoperta di armi sempre più potenti e per avidità di riproduzione, gli uomini si stanno distruggendo. E lo stesso succede dappertutto.

Per rimediare alla situazione, ci sarebbero la riflessione e la meditazione – che però sono prerogative solo di minoranze. Le maggioranze credono ancora negli interventi divini, e così vanno incontro incoscientemente alla morte.

Il vuoto è all’inizio, e ci sarà anche alla fine. Osservare per credere.

Questo corrisponde alle intuizioni dei più grandi illuminati.

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