domenica 23 gennaio 2022

Le attrattive della vita

 

Anicca, anatta, dukkha: questa formula buddhista significa che tutte le cose sono impermanenti, prive di sostanza e soggette alla sofferenza. Non si tratta di imparare a memoria la lezioncina, ma di osservare, di verificare e di comprendere, con un aumento di lucidità.

Ovviamente i tre termini indicano la stessa verità, perché ciò che è impermanente, è privo di sostanza e di stabilità ed è precario, transitorio e in continuo mutamento, il che delinea un mondo di sofferenza.

Se non credete a questa formula, provate a immaginare il contrario: una cosa permanente, consistente e sempre gioiosa. Non c’è.

Certo il buddhismo ha uno sguardo pessimista sulla condizione del mondo, nel senso che accende una luce sugli aspetti più negativi. Prendiamo il caso della ripugnanza verso il corpo: qui si mette in evidenza il fatto che il corpo sia fatto di sangue, pus, urina, escrementi, bile, muco e schifezze varie, e che ovviamente alla fine imputridisce. Tanto per toglierci ogni illusione, si consiglia la meditazione sui cadaveri nei cimiteri. Che cosa c’è di più ripugnante?

È vero, non si può negare, ma ci sono anche corpi belli che possono essere amati, e, anche se siamo nell’impermanenza, nell’instabilità e in dolorosi processi temporali, ci sono la generosità, la meraviglia, l’arte, la scienza, l’amore, il sesso e compagnia bella. Anche le illusioni e i sogni hanno un loro fascino.

È vero che tutto alla fine finisce male, perché col tempo degenera, invecchia, si ammala e muore, ma, se la vita fosse solo questo, nessuno si riprodurrebbe. Questo significa che qualcosa di buono ci dev’essere, nella vita in sé. E in effetti la vita ha un’indubbia attrattiva. Quasi nessuno vorrebbe morire.

Anzi, i più vorrebbero continuare a vivere in eterno, qui su questa terra o altrove.

E qui c’è una divaricazione netta, perché basata su un giudizio ideologico. Per alcuni la vita merita, vale la pena; per altri è un’escrescenza, un tumore, un cancro.

Forsela verità sta in una via di mezzo - una "via di mezzo" che del resto era consigliata dallo stesso Buddha.

 

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