mercoledì 5 gennaio 2022

Il karma della nascita

 

Il karma della nascita è il destino poco felice che appartiene a tutti gli esseri viventi, perché chi nasce su questa Terra dovrà lottare tutta la vita, invecchiare e alla fine morire. Il karma della nascita è il karma della morte.

Anche se ci fosse un’altra vita, un altro mondo, chi ha questo karma dovrà comunque perdere tutto: amori, ricchezze, successo, potere, proprietà… dovrà abbandonare ogni cosa, compreso il corpo, la mente, l’io e la coscienza.

Chi non medita su questo punto, chi non riflette sugli attaccamenti, dovrà soffrire ancora di più, perché subirà un trauma maggiore.

Meditare sulla morte significa abituarsi al lasciar andare, a prevedere l’abbandono di tutto. E trascendere tutto. È un insegnamento basilare, cui si oppongono coloro che, non accettando la morte, sognano altre vite. Ma ogni vita è seguita immancabilmente dalla morte.

Oggi si tende a nascondere la morte, a fare scongiuri, ad aumentare le attività, a non pensare, a sognare paradisi (e ad avere relativi inferni). Ma tutto questo non basta a tranquillizzarci, anzi ci rende più nevrotici.

C’è chi accetta la realtà e ci sono religioni che la negano, e così impediscono che ci si possa preparare al distacco.

Ma, se si contempla il cambiamento, ora veloce ora lento, non ci si può non accorgere che tutto finisce.

Possiamo dire: non voglio vivere. Ma non possiamo dire: non voglio morire. Questo è il primo risveglio dal sonno della mente, dalle illusioni, dalle fedi consolatorie.

La paura della morte è l’angoscia dell’abbandono, della separazione, della perdita. La meditazione sulla morte ci aiuta a vedere che tutto ciò non è una tragedia, ma addirittura una liberazione.

Si può morire anche con tranquillità.

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