martedì 3 marzo 2015

Sessualità femminile

Non dobbiamo farci condizionare dal “sesso sì” o “sesso no”. Verginità, castità, sessualità, devono dipendere unicamente dalle nostre disposizioni individuali, che, tra l’altro, non sono fisse. Per un certo periodo si può essere in un modo, e poi in un altro. Sono le esigenze del momento che contano, non quelle delle tradizioni o della società in cui viviamo.
Le donne sono sempre state trattate male dalle varie religioni, che sono tutte patriarcali.
Talvolta una donna sente il bisogno di essere “vergine” per non venire sfruttata e controllata dall’uomo, ma, se è l’uomo che la vuole così, cessa di essere libera. Così come non sono libere le monache, che vivono in guscio protettivo in cui non possono trovare se stesse.
In altri momenti la donna avverte l’esigenza di essere amante, moglie e madre. E non deve lottare contro questi impulsi. Ma non deve abbandonare le sue capacità più profonde.
Le donne hanno capacità naturali di cura, di ascolto, di intuizione, di introspezione e di meditazione. È quindi giusto che si esercitino nella varie condizioni – vergini, amanti, madri – senza per questo smettere di seguire una via spirituale. La spiritualità non si fa dettare leggi da nessuno e si esprime in tutte le condizioni della nostra esistenza.

Le donne devono liberarsi due volte: prima dall’idea di essere esseri di serie B, sottoposte agli uomini; e poi da tutti gli altri condizionamenti da cui devono liberarsi anche i maschi.

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