domenica 29 marzo 2015

Le divisioni religiose

Le divisioni tra cattolici e protestanti, quelle tra sciiti e sunniti o quelle tra mahayana e hinayana dimostrano che nelle religioni si pone sempre lo stesso problema: chi è l’interprete autorizzato del messaggio del fondatore? Se il fondatore, il profeta, non ha organizzato lui stesso la successione, il dilemma resta. Ma resta in ogni caso, perché le cose, i tempi e le menti cambiano.
La verità è che è assurdo pretendere che una successione si mantenga a lungo; prima o poi qualcosa arriva a spezzarla e a cambiarla. Niente dura a lungo, niente si mantiene uguale a se stesso. Il tempo scorre e cambia tutto, le interpretazioni e gli animi degli uomini.
Gi iniziatori di religioni sono individui eccezionali e i loro successori non possono avere le stesse qualità.
Tentare di immobilizzare il loro messaggio in canoni e dogmi è altrettanto inutile. Anzi, finisce per isterilire il messaggio stesso – che deve essere invece rinnovato e vivificato dalle menti umane, da chi ne ha le possibilità.

Lo spirito è libero e non può essere codificato in formule.

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