sabato 28 marzo 2015

Il senso del limite

Se il capitalismo è la volontà di profitto, e di un profitto senza limiti, allora l’esito finale non può che essere la distruzione della terra. L’impulso al guadagno, infatti, è qualcosa di irrazionale che non può trovare in sé dei limiti; è come l’impulso delle cavallette quando arrivano in un campo: mangiano tutto finché muoiono o emigrano.
Ma dalla terra non si può emigrare.
Bisogna dunque adottare la saggia politica del buon pastore che, dopo aver fatto brucare l’erba alle pecore, si sposta in un altro prato per dar tempo all’erba di ricrescere; oppure la politica del contadino che, dopo aver coltivato un terreno, lo lascia a riposo per farlo riprendere.
Si tratta in sostanza di un criterio di saggezza.
È la saggezza che può salvare il mondo, non altro.

Ma chi insegna oggi la saggezza? Da noi si indicano magari gli esempi dei fanatici e santi, non quelli dei saggi.

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