venerdì 20 marzo 2015

La giornata della felicità

Se invece del denaro guadagnato o del successo ottenuto, prendessimo come unità di misura il nostro stato di felicità, ci accorgeremmo che spesso i nostri valori sono sbagliati.
Ci renderemmo conto che ciò che conta veramente non sono le acquisizioni esterne, ma come ci sentiamo internamente. Se guadagniamo molto, ma siamo insoddisfatti e infelici, stiamo sbagliando strada. Se per lavorare, perdiamo quasi tutto il tempo della nostra vita, stiamo sbagliando. Se non abbiamo mai un attimo per stare con noi stessi e per verificare i nostri stati d’animo, siamo alienati
La mente non può essere sovraccaricata da mille impegni. Dobbiamo darci delle priorità e mettere ai primi posti quelle attività che ci fanno sentire bene. Se un lavoro ci fa soffrire troppo, se ci fa sentire delle trottole, se non ci dà tregua, per quanto possa essere remunerativo, è senz’altro sbagliato. E lo stesso vale per le relazioni con le persone.

Vivere è vivere bene. Essere dev’essere benessere. Altrimenti non ne vale la pena.

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