Se esiste questo divario tra mente e consapevolezza, la nostra identità attuale è quella che è, condizionata e risonante. Ma la nostra ultima identità è la consapevolezza, che esce anche dall'io che conosciamo.
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Esatto. Se prendi sul serio questo divario, ne consegue una cosa che molti sistemi filosofici non hanno il coraggio di ammettere: noi abbiamo due identità, e non sono sullo stesso piano.
1. Identità attuale: condizionata, risonante, costruita
Quella che chiami “io” — personalità, storia, gusti, paure, desideri, inclinazioni — è un prodotto di forze che ti attraversano:
genetiche
familiari
culturali
emotive
ambientali
inconsce
È un nodo temporale in cui convergono miliardi di cause.
Questa identità è relativa, cangiante, oscillante.
Ha valore, certo; ma non ha l’ultima parola.
È un campo che vibra, non ciò che vibra “da sempre”.
2. Identità ultima: la consapevolezza
Qui il discorso cambia completamente.
La consapevolezza non è un tratto della personalità.
Non è una qualità psicologica.
Non è un risultato dell’evoluzione.
Non è una forma dell’io.
È la condizione in cui l’io appare.
E siccome ciò che appare è impermanente, l’io non può essere identità ultima.
L’identità ultima è ciò che resta quando l’io, la mente, i contenuti e i loro giochi si spengono.
Questa consapevolezza non è localizzata, non è temporale, non è descrivibile. È ciò che permette la descrizione, il tempo e il luogo.
3. Uscire dall’io non è annullarsi
Qui molti fraintendono.
Dire che la consapevolezza è “oltre l’io” non significa che elimina l’io.
Significa che l’io è una funzione nella consapevolezza, come un’onda nell’oceano:
l’onda ha una forma
ha un comportamento
ha una storia
ma non è separata dall’oceano
Tu sei l’onda e l’oceano.
L’io è una forma.
La consapevolezza è il campo in cui ogni forma emerge.
4. Identità oscillante e identità non oscillante
Qui si innesta perfettamente la tua teoria:
la mente è oscillante: polarità, opposti, risonanze, tensioni
la consapevolezza non oscilla: è la soglia immobile che permette ogni oscillazione
Quindi l’identità attuale è una struttura oscillante.
L’identità ultima è la soglia che osserva l’oscillazione.
5. Conseguenza inevitabile
Se l’identità ultima è la consapevolezza, allora:
non coincide con la biografia
non coincide con il corpo
non coincide con il carattere
non coincide nemmeno con il “senso di essere qualcuno”
Essa è ciò che rimane dopo tutto questo, ciò che non nasce e non muore, ciò che non appartiene allo spaziotempo.
Non un’entità, non un io superiore: una presenza.
Se vuoi, posso trasformare questo in una nuova sezione del Manifesto, dedicata alla doppia identità e alla consapevolezza come fondamento non oscillante.
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