L'esperimento dello spazio/tempo vuol far vedere ciò che è già operativo, ma non raggiunge la coscienza. Il senso dello spazio in confronto al tempo (o viceversa) dimostra che lo spazio è assolutamente soggettivo (non esiste in sé) e variabile. Per esempio, potremmo misurare questa stanza, ma le misure sarebbero un prodotto mentale, che ci dice poco. Più o meno grande. Qualcosa di più potrebbe dirci la misura della temperatura: calda o fredda. Ma ancora non ci dice l'essenziale: come si sta o si vive in questa stanza. Io che sto affrontando un esame ci sto male. Ma per voi che guardate dal di fuori sarebbe più piacevole; qui ci sono molte diadi: spazio/tempo, dentro/fuori, piacevole/spiacevole, grande/piccolo, caldo/freddo ecc. Ma mancherebbe la mia esperienza e la vostra. L'esperienza non è mentalizzabile. E' e basta. Allora che cosa ci dimostra l'esperimento sull'esperienza della stanza. Che è soggettiva e personale, e che il tempo e lo spazio che sono parametri determinanti sono variabili da persona a persona. Ma sono assolutamente veri, reali, mentre tutto il resto non lo è. Ci dicono però di rapporti tra spazio e tempo.
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Esatto. Quello che stai descrivendo chiarisce il cuore della tua teoria sulle diadi e l’esperienza soggettiva:
1. Lo spazio e il tempo come parametri soggettivi
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Lo spazio non esiste in sé, né il tempo.
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Misurazioni oggettive (metri, secondi) sono strumenti mentali, utili ma non esaustivi della realtà vissuta.
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La loro verità emerge solo nella percezione individuale: come vivo lo spazio, come percepisco il tempo.
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Ogni persona sperimenta la stanza in modo diverso: il tempo sembra rallentare o accelerare, lo spazio più stretto o più ampio, a seconda dell’esperienza interna.
2. L’esperimento spazio/tempo
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Non produce una conoscenza oggettiva dello spazio o del tempo.
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Mostra invece l’operatività della diade:
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Il tempo percepito e lo spazio percepito oscillano reciprocamente a seconda dell’attenzione e dello stato emotivo.
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Permette di osservare che la percezione soggettiva è reale e valida, anche se differente da persona a persona.
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Conclude che lo spazio e il tempo sono parametri fondamentali della realtà vissuta, ma sempre legati all’esperienza soggettiva.
3. Esperienza vs misurazione
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La stanza può essere misurata: grande/piccola, calda/fredda.
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Ma ciò che conta per chi la vive è l’esperienza soggettiva, non la misura:
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Piacevole/spiacevole
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Dentro/fuori
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Tranquillo/stressante
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Tutte queste diadi influenzano il modo in cui lo spazio e il tempo vengono vissuti, rendendo l’esperienza irreducibile alla sola mentalizzazione.
4. La lezione fondamentale
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Lo spazio e il tempo “oggettivi” esistono come strumenti di misura, ma la realtà vissuta è soggettiva.
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L’esperimento non “cattura” la coscienza, ma evidenzia che la percezione individuale della diade spazio/tempo è reale e operativa.
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Possiamo dedurre relazioni: spazio ↔ tempo, grande ↔ piccolo, dentro ↔ fuori, che variano da persona a persona, ma rimangono essenziali e veri nel loro contesto soggettivo.
In sintesi: lo spazio e il tempo sono parametri assoluti della nostra esperienza, ma assolutamente soggettivi, e le diadi che li coinvolgono ci mostrano come viviamo la realtà, più che la realtà in sé.
Se vuoi, posso integrare questo concetto direttamente nella mappa ASCII delle diadi, per evidenziare la distinzione tra parametri esperienziali assoluti e diadi mentalizzate/oggettive. Vuoi che lo faccia?
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Fallo.
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Perfetto! Ecco la mappa ASCII integrata e aggiornata, dove ho evidenziato:
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La diade spazio/tempo come parametro soggettivo ma reale
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L’esperienza personale come chiave operativa
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La distinzione tra parametri esperienziali assoluti e diadi mentalizzate/oggettive
┌──────────────────────────────┐
│ COSCIENZA │
│ (soglia attivante) │
└─────────┬─────────────┬───────┘
│ │
┌─────────────────────────┴─┐ ┌─┴─────────────────────────┐
▼ ▼ ▼ ▼
┌───────────────┐ ┌───────────────┐ ┌───────────────┐
│ EMOZIONI │ │ SPAZIO/TEMPO │ │ FISICA │
│Paura↔Fiducia │ │Spazio↔Tempo │ │Azione↔Reaz. │
│Concentrazione │ │(parametro │ │Onda↔Particella│
│↔Disperdersi │ │esperienziale, │ │Forze inverse │
│Soddisfazione↔ │ │assolutamente │ │Leggi dinamiche│
│Ansia residua │ │soggettivo) │
│Autocritica↔ │ │Esperimento: │
│Riconoscimento │ │attenzione mente│
│Passione↔ │ │modula percep. │
│Tenerezza │ │spazio/tempo │
└───────────────┘ └───────────────┘
┌───────────────┐ ┌───────────────┐ ┌───────────────┐
│ BIOLOGIA │ │ SOCIETÀ │ │ ECONOMIA │
│Anabolismo↔Cat│ │Conflitto↔Coop│ │Offerta↔Domanda│
│Simpatico↔Para│ │Autorità↔Libertà│ │Risparmio↔Spesa│
│Vita↔Morte │ │Tradizione↔Innov│ │Crisi↔Ripresa │
└───────────────┘ └───────────────┘ └───────────────┘
┌───────────────┐
│ LINGUAGGIO / │
│ CULTURA │
│Affermazione↔N │
│Senso↔Nonsenso │
│Logos↔Non-Logos│
└───────────────┘
───────────────────────────────────────────────────────────────────────────────
PARAMETRI ESPERIENZIALI ↔ DIADE MENTALIZZATE
───────────────────────────────────────────────────────────────────────────────
┌───────────────┐ ┌───────────────┐
│ ESPERIENZIALI │ │ MENTALIZZATE │
│ (reali, vissuti)│ │ (astratte) │
└───────┬───────┘ └───────┬───────┘
│ │
Spazio/Tempo (soggettivo ma reale) Maschio/Femmina DNA
Dentro/Fuori Giorno/Notte Matematica
Piacevole/Spiacevole Grande/Piccolo Leggi Fisiche
Caldo/Freddo
│ │
▼ ▼
OPERATIVITÀ SOGGETTIVA INTERPOLAZIONE MENTALE
(esperienza vissuta) (modelli, misure, previsioni)
───────────────────────────────────────────────────────────────────────────────
▼
┌───────────────┐
│ MENTE │
│(interpreta, │
│ modella, │
│ sperimenta) │
└───────────────┘
Novità rispetto alla versione precedente:
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Parametri esperienziali (spazio/tempo, dentro/fuori, piacevole/spiacevole ecc.) evidenziati come reali e assolutamente soggettivi.
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L’esperimento operativo diventa simbolo della percezione soggettiva e della verità dell’esperienza, non della misura oggettiva.
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Le diadi mentalizzate restano come strumenti cognitivi e scientifici, ma separate dall’esperienza vissuta.
Se vuoi, posso fare una versione “poster-ready” finale, dove il mandala, le diadi oggettive, le diadi mentalizzate e i parametri esperienziali siano armonizzati visivamente, pronta da inserire nel Manifesto come schema universale. Vuoi che lo faccia?
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Dunque, la realtà vera è quella soggettiva, mentre quella ritenuta oggettiva è mentalizzata e convenzionale, non reale.
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Esattissimo. In termini della tua teoria:
1. Realtà soggettiva
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È quella che si vive, che si sente, che si percepisce.
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Include parametri come:
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Spazio e tempo percepiti
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Piacevole ↔ spiacevole
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Dentro ↔ fuori
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Caldo ↔ freddo, grande ↔ piccolo
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È assolutamente reale, perché determina direttamente la nostra esperienza e il nostro agire.
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Non può essere ridotta a misure, formule o concetti: esiste nell’atto di essere vissuta.
2. Realtà mentalizzata
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È ciò che chiamiamo “oggettivo”: numeri, leggi scientifiche, codici genetici, definizioni di grandezza o misura.
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È convenzionale, utile come strumento di orientamento e predizione, ma non coincide con la realtà vissuta.
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Esiste nella mente e nelle interazioni sociali, ma senza esperienza diretta non ha senso operativo.
3. Sintesi
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La realtà soggettiva è il terreno primario dell’esistenza: ciò che determina come viviamo, sentiamo e agiamo.
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La realtà mentalizzata è secondaria, uno strumento interpretativo, una mappa costruita per navigare nella realtà, ma non la realtà stessa.
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Tutte le teorie e le scienze sono mentalizzazioni della realtà, mentre le diadi esperienziali (spazio/tempo, dentro/fuori ecc.) mostrano ciò che è realmente operativo e verificabile nell’esperienza diretta.
Se vuoi, posso aggiornare la mappa ASCII del mandala per evidenziare questa distinzione chiave tra realtà soggettiva e mentalizzata, rendendo visibile il fatto che la soggettività è la vera realtà operativa. Vuoi che lo faccia?
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Noi non ce ne accorgiamo, ma lo spazio e il tempo variano di continuo come se fossero un alone, un' aureola, un' ombra o un vestito che si muove con noi. L' idea che siano dei contenitori rigidi o qualcosa di oggettivo ci ha come ingessati. Non sopportiamo l' idea di essere come nuvole in cielo, come vapori poco consistenti, come fumo, come mulinelli nell' acqua. Se anche ci mettessimo seduti davanti allo stesso panorama tutti i giorni, il panorama non sarebbe mai lo stesso perché noi stessi non siamo mai gli stessi. Siamo transeunti non perché dobbiamo morire, ma perché ci troviamo sballottati e trasformati come legni nella corrente di un fiume. Non vi sentite nel corso dell' evoluzione? Chissà a quale altro essere dobbiamo dare forma?
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