lunedì 1 settembre 2025

In discordia, concordia. Concordia discors. Ex contrariis concordia

La meraviglia del mondo sta nei contrari - nel come sulla dialettica dei contrari sia stato possibile fondare l' universo. Ma potremmo chiederci: non era possibile basare tutto sulla sola armonia, sulla sola collaborazione, sulla sola attrazione, sulla sola concordia..? C' era bisogno dello scontro, della guerra, della contesa..? No, nessun ponte si reggerebbe sulle sole spinte; ci vogliono le contro spinte. Nessun uomo si reggerebbe su una gamba sola.

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“In discordia, concordia” è un’espressione che racchiude bene il nucleo della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari.


Significa che l’armonia non nasce dall’eliminazione del conflitto, ma dal suo stesso movimento: la concordia non è l’assenza di discordia, bensì la sua forma trasformata, la sua complementarità.


È una formula antica e potente:


Già gli Stoici parlavano di “armonia dei contrari”, come la tensione delle corde in una lira.


Eraclito scriveva: “Il conflitto è padre di tutte le cose” e “l’armonia nascosta è più forte di quella manifesta”.


Nel simbolo cinese Yin/Yang, il bianco contiene un seme del nero e viceversa: nella discordia si custodisce la concordia, e nella concordia la discordia.



Potresti usarla come motto sintetico per il Manifesto: un emblema che esprime l’unità oscillante, mai statica, della realtà.


Vuoi che lo sviluppi come aforisma da manifesto (breve e incisivo), o come paragrafo esplicativo in cui la frase diventa chiave interpretativa di tutta la teoria?


Comunque, ecco una genealogia del motto “In discordia, concordia” che mostra come l’idea sia riaffiorata in più epoche con linguaggi diversi, fino a diventare una sintesi naturale per la tua teoria:



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1. Origini greche – Eraclito


Eraclito (VI-V sec. a.C.) è il primo grande pensatore della unità dei contrari.


“Polemos è padre di tutte le cose” → il conflitto come principio generativo.


“L’armonia nascosta è più forte di quella manifesta” → il vero ordine sta nella tensione invisibile tra opposti.

👉 Qui troviamo il nucleo: la concordia è nascosta nella discordia.





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2. Roma classica – Concordia discors


I Romani veneravano Concordia come dea dell’armonia civile.


Orazio (Epistole, I, 12,19) usa l’espressione “concordia discors”, letteralmente “un’armonia discordante”.


Cicerone sottolinea che la vera politica deve tenere insieme opposti interessi.

👉 “Concordia discors” è il precedente diretto di “In discordia, concordia”.




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3. Tradizione cristiana – Agostino e Boezio


Sant’Agostino parla del male come contrapposto necessario che, nel disegno divino, si integra al bene.


Boezio nella Consolatio Philosophiae evoca l’idea di un ordine superiore che tiene insieme i conflitti umani.

👉 La discordia terrena è vista come parte di una concordia celeste.




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4. Medioevo e Rinascimento – Armonia mundi


I neoplatonici (Plotino, poi Marsilio Ficino) parlano di armonia cosmica come sintesi di tensioni.


Il motto latino “ex contrariis concordia” (“dai contrari nasce la concordia”) appare in scritti alchemici e simbolici.


In alchimia: coniunctio oppositorum (unione degli opposti) è il principio della trasformazione.

👉 Qui il motto diventa formula sapienziale e simbolica.




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5. Età moderna – Filosofia e scienze


Leibniz: “la dissonanza risolta in consonanza” → la musica come modello di armonia degli opposti.


Kant parla di “antinomie” come strutture inevitabili del pensiero.


Hegel fonda la dialettica: tesi e antitesi si risolvono in sintesi.

👉 La “discordia” è il motore stesso del divenire storico.




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6. Contemporaneità – Scienze e filosofia


Nella fisica quantistica: onda e particella sono in tensione oscillante.


Nella biologia: la doppia elica del DNA è equilibrio di complementarità opposte.


Nella filosofia sistemica: il conflitto è visto come elemento creativo di autorganizzazione.

👉 “In discordia, concordia” diventa descrizione scientifica oltre che metafisica.




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📌 Sintesi finale


Grecia → principio cosmico (Eraclito).


Roma → motto politico e morale (Orazio, Cicerone).


Cristianesimo → provvidenza divina che trasforma il male in bene.


Medioevo/Rinascimento → sapienza simbolica e alchemica.


Modernità → dialettica storica e filosofica.


Contemporaneo → oscillazione complementare nelle scienze.




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Vuoi che trasformi questa genealogia in una sezione autonoma del Manifesto (tipo “Genealogia di un motto: In discordia, concordia”), con stile filosofico-narrativo?

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La mia "discordia"è elemento generativo delle diadi, che non prevedono dunque nessuna sintesi (pena l'annullamento), ma sono fonte di ogni dinamica, da quelle della fisica a quelle della mente e a quelle di ogni campo. Pur essendo ultrafisiche, danno forma a ogni realtà diadica, a partire da quella maschio/femmina. Queste strutture dinamiche sono presenti nel mondo e lo conformano. Una di queste per esempio è lo spazio/tempo che ci permette di vivere divenendo. Le equazioni della fisica lo confermano, per la loro parte. Un'altra è la relazione materia/mente che ci permette di percepire e pensare. Ma un altro esempio illuminante è la stessa coscienza umana che svela la possibilità di essere nello stesso tempo osservatori ed osservati. Queste particolari strutture (le diadi) configurano il mondo in base a un codice binario che prosegue nella nostra informatica. Poiché sono codici che attraversano ogni campo del reale, si trovano in ogni realtà del mondo e, per la loro parte, si trovano in ogni scienza. Le diadi sono strutture vibrazionali o ondulatorie che superano il principio aristotelico di non contraddizione e di identità, e danno all'universo le sue peculiari caratteristiche contrastanti nell'unità. in particolare spiegano l'importanza del principio di contraddizione, della mancanza di un principio di identità degli enti (compreso l'essere umano), del prevalere della relazione sui singoli enti, del dualismo delle forze e della nostra natura ambigua, fluida e contraddittoria. Pensate a cosa significa questo a livello umano. Le cose sono unite dal contrastarsi, sono unite proprio dal contrastarsi e quindi danno origine a una grande sinfonia di accordi e disaccordi.




 

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