giovedì 3 agosto 2023

Vita eterna

 

Se ritenete che una cosa o una persona possa essere la fonte della vostra felicità, siate certi che potrà essere anche la fonte della vostra infelicità. Perché niente è stabile e permanente, niente è quello che crediamo, niente è veramente “nostro”- neanche noi stessi, il nostro io.

Siamo individui spossessati, alienati, non padroni di noi stessi, e quindi alla ricerca di chi siamo veramente. Ciò che noi crediamo di conoscere è un io depotenziato, piccolo piccolo, che oltretutto deve scomparire, come un vestito vecchio, troppo usato, di qualità inferiore.

La morte può essere la fine di tutto o un nuovo inizio. Però, ragioniamo: se ci fosse un’altra vita ci sarebbe anche un’altra morte. E quindi può darsi che ci sia una progressione infinita, con possibilità anche di regressioni, di passaggi vari, di avanzate e ritorni. Tutto dipende da come ci giochiamo la partita.

Allarghiamo la coscienza.

Non può esserci una vita eterna perché sarebbe una perfetta contraddizione. Se una cosa nasce, deve anche morire. E, per eliminare la morte, dobbiamo eliminare anche la vita.

Dunque, come chiamarla?

Non abbiamo le parole, non abbiamo i pensieri.

Dobbiamo pensare ciò che non è mai stato pensato, non ripetere a pappagallo le solite e trite idee.

Coraggio, l’impresa è difficile. Abbiamo per aiuto solo una vaga intuizione. Ma non dobbiamo stancarci di provare… dieci, cento o mille volte.

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