Vorremmo metterci in contatto con gli spiriti
dei defunti utilizzando le tavole oujia, i tavolini, i pendolini, i sogni, i
tarocchi, l’I Ching e altri mille inutili utensili di divinazione, senza
renderci conto che i morti non parlano, non comunicano, e che i veri fantasmi
siamo noi, fatti di fotoni e altre particelle atomiche che durano ben poco e
poi si dissolvono.
I veri fantasmi siamo noi che appariamo
solidi, ma non esistiamo in noi stessi, non abbiamo sostanza, e quindi
sicuramente, prima o poi, spariremo agli occhi dei viventi.
Siamo apparizioni senza una reale consistenza,
fasci di emozioni e di sentimenti, di pensieri e di fantasie, portati da un
soffio di vento che è il vento dello spirito, sempre cangiante.
Tutto questo non può durare a lungo. È il
sogno o il fantasma della vera vita.
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