L’essere non può esistere, perché, se esistesse, dovrebbe anche
morire, cioè non essere. Questo per la nostra logica che lega l’esistenza alla
morte. “Vita eterna” è un’espressione senza senso. Ma, poiché la logica
dell’Origine non è la nostra (duale con principio di non contraddizione), è
alternativamente o contemporaneamente essere e non essere. E questo gli
permette di esistere e di avere coscienza di sé, che è data dalla differenza
fra essere e non essere. Tale differenza innesta il divenire, il tempo e la
nascita-morte, anche di sé.
L’Origine è dunque dinamica, non statica, non uguale a se
stessa. Quindi può esistere e nascere-morire continuamente. Come il Tao dello
yang e dello yin.
Anche l’uomo è così. Può essere e non essere alternativamente o
simultaneamente, in un processo circolare: è discreto e pulsante come una
stella. Nasce e muore sempre di nuovo.
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