L’origine di tutto, ciò da cui è
derivato il mondo, è uno Stato al di là della vita e della morte, dell’essere e
del non-essere, della coscienza e della non-coscienza: quindi è la totalità,
non un Essere speciale. Noi, però, abbiamo una mente dualistica e non riusciamo
a cogliere la totalità; perciò abbiamo religioni infantili, adatte a uomini con
una mente limitata, popolate di dei e di Iddii, che sono solo nostre
rappresentazioni. In tal senso non conosciamo nulla e tutto quel che conosciamo
è ignoranza o parzialità o falsità.
Dove sono finiti i salvatori del
mondo, i grandi mistici, i fondatori di religioni? Non esistono più come
individui, ma si sono fusi con la totalità. Anche se siete il più grande uomo
del mondo, quando andate a dormire, vi dimenticate di chi siete, vi dimenticate
della vostra identità, vi dimenticate dell’io e di Dio, vi dimenticate del
peccato e della virtù, vi dimenticate di quel che avete goduto o sofferto.
Potete essere i più ricchi o potenti, potete aver avuto mille donne o mille
uomini, ma vi dimenticate di tutto.
Voi cercate di accumulare beni,
pensieri e sensazioni, ma non potete trattenerli. Essi spariscono come sparite
voi. Quando vivete il senso della vostra individualità, siete tormentati da un
sacco di desideri, perché avete un sacco di mancanze. Ma quando siete fusi con
la totalità, non avrete più bisogno di nulla e sarete in pace.
Questa è la vera religione: non
credere in qualche Dio o in qualche paradiso-inferno, ma eliminare il senso di
separazione. Noi, invece, crediamo che perfino Dio abbia un io, sia il supremo
Io. Niente di più sbagliato.
La separazione è dolore, la
fusione è gioia. Per questo vi piace tanto l’amore.
Nell’altro si cerca noi stessi –
l’amore per il sé.
La separazione ci crea una
coscienza e un io, ma la morte ci riporta alla fusione.
L'altro è un mezzo per ritrovare noi stessi, già in vita.
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