domenica 27 agosto 2023

Dio e l'anima

 

Cercate Dio?  Cercate l’anima?... E chi non li vorrebbe trovare o almeno aver la prova che non esistono?

E questa è una situazione assurda. Dio dovrebbe essere colui che ci ha creati. Noi però vediamo tante cose, uno smisurato universo, ma non l’autore di tutto. Dov’è finito? Eppure ci vorrebbe poco per farsi vedere: una gran luce, un grande rombo, un vecchio con la barba, una figura vestita di bianco, un senso di amore infinito… Ma niente di tutto questo ci appare. Il che è veramente strano: vediamo l’opera, ma non l’autore.

È come se Dio si fosse ritirato, dissolto o nascosto. Ma perché? Per lasciarci liberi di credergli o non credergli, come affermano certi teologi? Ma perché sottoporci a questa incertezza? Immaginate un padre terreno che facesse la stessa cosa. Direste che è un deficiente, un pazzo.

Per l’anima, poi, la situazione è ancora più paradossale. Dovrebbe essere il nostro nucleo più profondo e più vero, dovrebbe esserci vicinissimo, dovrebbe essere la nostra quintessenza… ma non si vede e non si trova. Come mai?

Allora mi è venuto in mente che forse Dio non vuole o non essere riconosciuto e che anche l’anima non vuole o non può essere riconosciuta. E che questo non-riconoscimento fa parte di una condizione particolare.

Ciò che ci ha creato ha messo le palpebre agli occhi. Perché? Perché non possiamo vedere la luce senza l’oscurità. Non possiamo avere una diastole senza una sistole, non possiamo avere lo stato di veglia senza il sonno, non possiamo vivere senza morire, non possiamo conoscere senza non-conoscere. E che cos’è il non-conoscere se non il Vuoto e il Nulla?

Non può essere conosciuto ciò che è Vuoto o Nulla, ma resta fondamentale per ogni cosa, per il Tutto.

Voi siete proprio ciò che non conoscete. E ciò che conoscete è falso o insufficiente.

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