sabato 17 giugno 2023

L'utero cosmico

 

Sappiamo che esistono diversi tipi di energia (atomica, elettromagnetica, fisica, psicologica, ecc.) e sappiamo che la materia non è che energia solidificata. Un tempo si credeva che esistesse una divisione netta tra materia e spirito. Ma lo spirito che cos’è se non un altro tipo di energia?

Studiando i vari tipi di energia, si scoprì che la sorgente delle energie non è nient’altro che… il vuoto. Le cose, anche quelle più materiali, non sono che pacchetti di vuoto!

Ad un certo punto, circa 13,8 miliardi fa l’universo era incredibilmente caldo, incredibilmente piccolo (delle dimensioni di una pesca) e incredibilmente confuso: un brodo caldo che, in un battito di ciglia, ebbe un’incredibile espansione (almeno 1052). In pochi minuti, si formarono i primi elementi: quark e gluoni. E, in una dozzina di minuti, il brodo si raffreddò e diede origine ai protoni e neutroni, e quindi all’idrogeno e all’elio che, in miliardi di anni, formarono le stelle e le galassie.

Ma il tutto ebbe origine dal nulla, dal vuoto che si è per così dire “condensato”.

Che tutto abbia origine dal vuoto è evidente: infatti il vuoto è ancora il fondamento di tutto e traspare continuamente.  Inoltre, tutte le cose, compiuto il loro percorso (breve o lungo) riaffondano nel vuoto o nel nulla. Questa è la morte.

Poiché, però, da questo vuoto è emerso tutto ciò che conosciamo, non dobbiamo considerare il nulla come la fine, ma come un grembo fertilissimo da cui le cose rinascono. Ecco un argomento di meditazione e di speranza.

In conclusione, non dalla vita ci viene la speranza - ma dalla morte stessa.

2 commenti:

  1. Gentile Lamparelli,
    intanto le invio un caro saluto, e la ringrazio per i suoi post, forieri di proficue riflessioni e di inaspettate intuizioni. Riguardo alla parte finale del suo intervento, il suo ottimismo è per una rinascita (leggi vita cosciente), meno imperfetta di quella attuale, o per una morte che ci conduca nel fecondo indifferenziato dello Stato originario? Grazie...Brahma de sordi (Roberto Ricci)

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    1. Una cosa non esclude l'altra. Come si vede, dopo un'immersione nel Tutto indifferenziato, può riemergere una coscienza individualizzata. E' esattamente quello che viviamo.

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