È più il tempo che passiamo da “morti” di quello che passiamo da
vivi. Ma non ce ne preoccupiamo: la nostra attenzione e la nostra coscienza
sono tutte concentrate sul breve lasso di tempo di questa vita. Strana
alienazione. È come se uno si occupasse tanto di dieci euro che ha in tasca e si
dimenticasse i dieci milioni che ha in banca. Voi direste che soffre di qualche
malattia della memoria.
In effetti, è proprio così. Soffriamo di una malattia della
memoria, ci siamo dimenticati della nostra vera vita. Eppure lo sappiamo che
questo stato è transitorio; cioè, dura poco e poi sparisce.
Ora, se un’esperienza è transitoria, non può essere qualcosa di
definitivo. È come se abitassimo tutti in una casa che deve essere demolita e
non pensassimo alla casa definitiva che ci attende.
Ricordarsi queste cose dovrebbe essere il compito della
meditazione. Ma chi medita correttamente? Tutt’al più ci si limita a pregare
qualche divinità e a immaginare un aldilà fanciullesco dove continueremo a
vivere più o meno come prima, con le nostre vecchie identità.
Eppure siamo consapevoli che non solo il corpo, ma anche la
mente, la coscienza e l’attuale io scompariranno. Non per gioco, ma per
sempre.
Quelli che dicono che morire è come cambiare vestito (Bhagavad
Gita) o che recupereremo, alla fine dei tempi, il nostro corpo (cristiani) non
tengono conto della definitività della morte.
Domandiamoci allora che cosa resterà.
Resterà ciò da cui siamo usciti per un breve momento: questa è
la verità-realtà. Lo stato precedente alla vita, che è molto più lungo della
breve esistenza. Qualcuno dice che è eterno.
Comunque sia, è questo lo stato in cui ci ritroveremo, non un
facsimile della Terra.
Quando una cosa è reale? Quando non svanisce come un sogno.
Ma è proprio questa la caratteristica della vita: appare come un
sogno e svanisce come un sogno. Dunque, non è lei la realtà.
Il fatto poi che dobbiamo lottare e faticare per ottenere
qualsiasi cosa e quindi essere sempre stressati, vuol dire che il sogno non è
dei migliori. È più spesso un incubo che un sogno meraviglioso.
Ma si può cambiare un sogno? In effetti, talvolta, può capitare
di rendersi conto che si sta sognando e allora ci si può divertire indirizzando
il sogno. Ma capita di rado. Il più delle volte, il sogno ci sembra
terribilmente serio, per non dire tragico.
In ogni caso, è tutta una questione di consapevolezza.
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