A volte
posso sembrare pessimista perché dico che la nascita della vita è un errore
cosmico che è meglio interrompere. Ma so
benissimo che parlo al vento. Gli uomini amano la vita e intendono godersela,
costi quel che costi.
Questa
è proprio l’illusione primaria. Credere che la vita ci possa risparmiare dolori
o darcene il meno possibile; e amare qualcosa sperando che ci ricambi. In
realtà la vita ci vuole solo come riproduttori e poi non sa che farsene di noi.
È come una donna che vuole avere un figlio e poi non ne vuole più sapere. O
come certi ragni, la cui femmina uccide e divora i compagni dopo aver fatto
sesso riproduttivo.
L’amore
per la vita si beve con il latte materno e si mescola indelebilmente con la
consapevolezza di vivere. Gli uomini sono degli illusi incorreggibili, credendo
in un Dio solo buono, di essere protetti dai mali peggiori e nella possibilità
di un paradiso, di conservare la propria identità attuale, magari di rivivere e
di recuperare il loro corpo (come promette il cristianesimo, che, come tutte le
religioni, è maestro di inganni).
La
televisione e i mass media, servi sempre di qualche potere, fanno a gara per
far pubblicità alla vita. Infatti, per venderci certi prodotti, devono venderci
la vita come una cosa meravigliosa. Vediamo continuamente immagini di gente
felice, di personaggi famosi, potenti e ricchi, “i divi”… Ma, appunto, sono
immagini. In realtà anche loro devono soffrire, se non altro perché
invecchieranno, si ammaleranno e moriranno.
Non c’è
scampo sulla Terra. Si potrà essere più o meno infelici, ma, alla fine, tutti
dovranno bere il calice amaro.
La vita
è quella cosa che finisce male, per tutti.
Nessun commento:
Posta un commento