giovedì 8 giugno 2023

La nascita come apparenza

 

Dobbiamo chiederci a chi è successa la nascita. Chi è il soggetto o lo stato che a un certo punto nasce?

Perché noi diamo per scontato che ci sia una creazione dal nulla, ad opera di un Essere superiore che di colpo ci porta in vita. Come in un soffio miracoloso: prima non c’era nulla ed ora ecco che appare qualcosa e/o qualcuno.

Ma, se ci pensate bene, la cosa è abbastanza inverosimile. Dal nulla non può nascere nulla. Più logico pensare che “prima” ci fosse qualcosa che assume una nuova forma, uno stato che assume un altro stato.

Poiché non ricordiamo nulla e nessuno ci ha chiesto niente, dobbiamo dedurre che lo stato precedente fosse privo di memoria e di coscienza.

Ciò che nasce è un pezzo di materia che prende vita da altri due pezzi di materia: gli elementi generativi del maschio e della femmina.

Ma ciò che veramente nasce non è solo un corpo, bensì una coscienza di esistere. Che si forma a poco a poco.

Quando nasciamo, siamo semplici pezzi di materia che si devono auto-organizzare per diventare consapevoli di esistere. E questo è un processo lento, che ripercorrere la nascita della coscienza sulla Terra. Mentre riconosciamo noi stessi, riconosciamo anche gli altri.

Quindi, la nascita della coscienza forma un mondo dualistico di enti che si contrappongono, a partire della contrapposizione fondamentale fra chi conosce e chi è conosciuto.

Come si vede, lo stato costitutivo della coscienza porta in sé una divisione e una differenziazione. E così nasce il mondo, con il suo spazio-tempo.

A questo punto, non possiamo più ricostruire quello che c’era prima. Sappiamo solo che era uno stato unitario senza spazio-tempo.

Questo è più verosimile di un atto di creazione dal nulla, che non ha nessun riscontro nella nostra esperienza. Prima non c’era “nulla di questo corpo-coscienza” e poi eccolo lì. Per volontà di qualcuno (Dio?) o per differenziazione spontanea?

Il primo è un concetto mitologico, il secondo è logico.

Il fatto è che l’universo funziona da solo e non c’è bisogno, per spiegarne l’origine, di nessun apporto esterno: il deus ex machina appunto.

È come il pulsare di una stella. Non c’è un Dio che l’accende e la spegne.

Allora, a chi è successa la nascita?

Non è successa a nessuno, nel senso che la nascita è un semplice concetto di una realtà che non ha le caratteristiche del nascere e del finire, ma c’è sempre. In altri termini, la nascita (come la morte) è un semplice concetto che appartiene alla nostra mente, ma non esiste in sé: è una falsità o un’illusione.

E' tutta apparenza (l'apparire, appunto), una commedia, un gioco delle parti.

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