domenica 26 marzo 2017

La religione come spettacolo

Quando papa Bergoglio compie i suoi viaggi pastorali, recita un copione ben organizzato. Non è il povero Nazareno che passava da un paese all’altro, ma un Capo di stato che si sposta con polizia, carabinieri, guardie del corpo, ecc. I suoi discorsi sono già preparati, i suoi incontri sono già predisposti: poveri, malati, carcerati, messe, l’immancabile carezza al bambino… tutto previsto, tutto organizzato… niente di spontaneo.
Il papa è un misto tra un attore e un pubblicitario. Niente di autentico, una recita.
Ormai, la religione è diventata questo: una sacra rappresentazione, uno spettacolino… senza più nessuna interiorità, senza nessuna spiritualità. Tutto falso e artificioso. Come certi spettacoli televisivi.
Chissà se a sera, finito il servizio, il papa sarà capace di trovare un minimo di intimità o si limiterà ad accendere la televisione per rivedere se ha recitato bene.

Non a caso sono proprio i mass media che fanno del e vedono nel papa una star immancabile.

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